Nel marzo del 2013 per proseguire nell’ormai più che decennale esperienza de “l’inchiostrino”, l’inserto de “l’inchiostro fresco” dedicato agli alunni delle scuole Primarie e Secondarie, ci siamo recati presso una scuola elementare per organizzare un servizio giornalistico sull’imminente Pasqua. Nella classe vi erano anche tre bambini musulmani. Abbiamo iniziato nel corso del primo incontro ad illustrare come questa festività venga onorata nel mondo Islamico e tutta la classe è stata diligentemente ad ascoltare per redigere un articolo su l’inchiostrino (come poi è stato fatto). Il giorno successivo, quando siamo ritornati nella stessa classe per affrontare l’identico tema dal punto di vista della tradizione cristiana, ad inizio lezione i tre bambini musulmani hanno chiesto, molto educatamente, di assentarsi su disposizione dei propri genitori ai quali avevano raccontato dell’iniziativa.
A questo punto si potrebbe dire che gli alunni di matrice cristiana si sono arricchiti perché hanno appreso qualcosa di nuovo relativamente al mondo islamico, mentre ciò non si può dire per i tre bambini musulmani, i quali non hanno avuto la possibilità di conoscere meglio le tradizioni dei loro compagni di classe. Noi de l’inchiostro fresco, come la maestra, abbiamo accettato questa situazione perché se l’avessimo esasperata, nel clima della montante demagogia che ormai ci soffoca e che ci impedisce di vedere le reali dimensioni del problema, saremmo stati tacciati di autoritarismo.
Noi crediamo, fermamente, che l’unico mezzo di integrazione valido tra le diverse etnie consista nella conoscenza reciproca e che la scuola, come il mondo del lavoro, rappresenti il momento più alto di questa sfida/opportunità che la nostra società si trova ad affrontare.
Ed è per questo, in conclusione, che da più di dieci anni noi de l’inchiostro fresco, all’interno del nostro periodico, abbiamo avviato il progetto de “l’inchiostrino”, proprio per affiancare i docenti nel loro difficile impegno, oggi ancor più complesso per via di questa globalizzazione che ha cancellato ogni frontiera, mantenendo però le differenze.