PECUNIA OLET O NON OLET?

Cari lettori de “l’inchiostro fresco”

Oggi in posta elettronica ho trovato una mail di “Piattaforma comunista” titolata: “La vicenda Lega-Russia e l’unione delle forze proletarie”, dove sostanzialmente viene messo all’indice e con dure reprimende il comportamento della Lega e di Salvini, in particolar modo.

Personalmente mi sono sentito in dovere di rispondere nei termini seguenti.

Sperando di trovare in voi una gentile condivisione, porgo i miei più cordiali saluti

Gian Battista Cassulo

Cari amici di Piattaforma Comunista

nella questione Salvini/Russia, se mai esiste, personalmente non vedrei nulla di scandaloso. È normale che i partiti politici allaccino relazioni internazionali, soprattutto in una fase storica come la nostra che vede imperare la globalizzazione. E i finanziamenti fanno parte di queste relazioni, come segno tangibile di collaborazione, quando ciò non va naturalmente a confliggere con gli interessi dello Stato.

La Democrazia Cristiana per decenni è stata finanziata dagli Stati Uniti. Lo sapevano tutti ma nessuno vi ha mai visto lo scandalo. Semmai lo scandalo vi è stato, ad esempio, per il caso Lockheed, dove si lucrava su una fornitura militare a scapito delle finanze dello Stato.

Il finanziamento della D.C. da parte degli U.S.A., tramite la C.I.A., avveniva nel quadro dell’allora Guerra fredda, e la D.C. nell’Italia dell’epoca che, dopo la Conferenza di Yalta, si era venuta a trovare al di qua della Cortina di ferro, rappresentava per gli Alleati, ma soprattutto per gli U.S.A. un interlocutore politico affidabile.

Anche il P.C.I. dell’epoca viveva sui finanziamenti esterni. L’allora Unione Sovietica vedeva in questo partito il suo interlocutore privilegiato da usare come grimaldello per incrinare l’Alleanza atlantica e grazie a questi finanziamenti il P.C.I. dell’epoca riuscì per anni a mantenere la sua costosissima struttura burocratico/elefantiaca che poteva contare su una fitta rete di militanti (le cellule) e di sezioni sparse per tutta la penisola, diventando il più forte Partito Comunista dell’Occidente. Ma con la caduta del Muro di Berlino, come la storia ci ha insegnato, il P.C.I. (ma anche la D.C.), divenuto anacronistico in un mondo non più retto dall’equilibrio del terrore, si è sciolto come neve al sole, proprio perché non viveva di luce propria.

C’è da dire che se la D.C. incamerava “dollari”, anche se fatto non condivisibile, però, per lo meno, li prendeva da un Paese “amico” perché quello era il quadro delle alleanze internazionali, mentre il P.C.I. incassava rubli da un paese “nemico” perché l’U.R.S.S. faceva parte del Patto di Varsavia, che stava sulla trincea opposta al quello della NATO.

Questi sono due macro esempi di finanziamento esterno a partiti (che accadevano e accadono non solo nel nostro Paese, ma è storia comune anche a d altri Stati), tanto è vero che nella terminologia classica si parla nel caso della D.C. e del P.C.I. di partiti a “legittimazione esterna”. E per anni nessuno ci ha visto nulla di male, anzi gli esponenti del P.C.I. avevano in Crimea e a Cuba le loro spiagge riservate, mentre i democristiani erano ricevuti con tutti gli onori alla Casa Bianca.

Cosa diversa invece è quando il finanziamento ai partiti va ad incidere illecitamente sulle casse dello Stato, come nel caso del Ministro Guidi, ai tempi del Governo Renzi, che era uscita di casa alle quattro del mattino per andare a firmare un provvedimento a favore della Total, della quale era responsabile per l’Italia il suo compagno (che la trattava peggio di “una serva del Guatemala”) e che danneggiava gli interessi dell’ENI.

Lì sì che c’era da rabbrividire, ma a quei tempi il governo era targato PD e quindi tutto era lecito, anche sottrarre democrazia agli elettori cancellando i Consigli Provinciali facendo passare l’operazione come soppressione delle Province che invece sono ancora lì, integre nella loro struttura burocratico/amministrativa, anche se alleggerite nei fondi disponibili.

Quindi cari amici di Piattaforma comunista, personalmente non ci vedrei nulla di illecito in questi accordi sovranazionali, perché non vanno a toccare le risorse interne, come invece lo fu nel caso Lockheed e più recentemente nel caso Total.

Personalmente sono convinto che per risanare la nostra struttura produttiva, e quindi la nostra economia, occorra sul piano burocratico ritornare allo Stato PROPRIETARIO DI TUTTE LE SUE INFRASTRUTTURE e sul piano operativo fare in modo che il CAPITALE sia nelle stesse mani del LAVORO, ovvero riconoscere il diritto ai lavoratori di collaborare alla gestione delle aziende dove sono impiegati. Come del resto cita l’art. 46 della Costituzione.

Ciò ad esempio impedirebbe casi come quelli della PERNIGOTTI di Novi Ligure.

Ma per sostenere questo programma occorrerebbe stimolare nella gente un alto senso di “Cittadinanza attiva” dove i Doveri vengono prima dei Diritti. Lo diceva Mazzini, ma chi si ricorda di Mazzini?

Un cordialissimo saluto da parte di

Gian Battista Cassulo

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