I fratelli Carlo e Nello Rosselli si segnalarono, durante gli anni del fascismo, per una vigorosa opposizione al regime che, sul piano dottrinale, ispirandosi al pensiero liberaldemocratico di Gaetano Salvemini (1873 – 1957), cercava una linea d’incontro tra liberalismo e socialismo. “Socialismo liberale”, pubblicato in Francia nel 1930, è appunto una delle opere di Carlo Rosselli, fondatore , tra l’altro, del foglio clandestino: “Non mollare!” e, con Pietro Nenni (1891 – 1980), della rivista: “Il Quarto Stato”.

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Carlo (1899 – 1937), evaso da Lipari, dove era stato confinato per avere favorito la fuga di Filippo Turati (1857 – 1932), si rifugiò in Francia e qui, nel 1929, fondò il movimento “Giustizia e Libertà”. Suo scopo fu quello di porre più netta l’istanza, non di una restaurazione della politica pre-fascista, ma di una nuova democrazia sociale a forma repubblicana e con largo spazio alle autonomie locali. Nello (1900 – 1937), fu uno dei primi studiosi del movimento operaio italiano. Nel 1927 scrisse: “Mazzini e Bakunin” e nel 1932: “Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano”.
I Fratelli Rosselli furono entrambi assassinati dai “cagoulards” nel 1937 a Bagnoles de l’Orne, dove Carlo si trovava convalescente per le ferite riportate nella guerra di Spagna. Il movimento “Giustizia e Libertà”, disperso nel 1940 con l’occupazione della Francia, confluì nel Partito d’Azione che intitolò al movimento dei F.lli Rosselli le proprie brigate partigiane.

-Nota biografica a cura di Marco Ferrari, docente di “Storia del pensiero politico contemporaneo” presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Genova-

Il Club Fratelli Rosselli, il cui atto costitutivo è stato redatto dal notaio Gian Luigi Bailo il 21 febbraio 1985 a Novi Ligure, è l’editore de “l’inchiostro fresco”. Per saperne di più visita il sito dedicato