MARIANNA

In nome della Costituzione

Sabato 28 dicembre 2019 con inizio alle ore 10,30, a Genova, nei locali del circolo “Guido Calogero – Aldo Capitini“, sito in Vico Sant’Antonio 5/3A, Franco Astengo e Felice Besostri illustreranno il tema: “In nome della Costituzione: dialogo Gramsci – Matteotti“. Questo incontro è propedeutico all’Assemblea nazionale che si terrà a Roma nel mese di gennaio 2020. Ecco qui di seguito il documento che verrà presentato in quella sede dai proponenti Franco Astengo e Felice Besostri.

Da Franco Astengo, riceviamo e pubblichiamo

Care compagne e cari compagni

Mi permetto di reiterare l’invito alla partecipazione del seminario che abbiamo organizzato per sabato 28 dicembre prossimo a Genova.

Di seguito al testo di questo intervento troverete il dettaglio dell’invito.

Nel contempo ritengo sia necessario, a questo punto, esporre alcune ulteriori ragioni che rendono importante un progetto di ricostruzione di soggettività per la sinistra storica.

Ragioni poste oltre a quelle già presenti nel documento redatto da Felice Besostri e da chi scrive citato nel testo dell’invito.

  1. Viviamo tempi nel quali appaiono dominanti ben altre forme politiche rispetto a quelle di quei partiti che hanno segnato il perimetro della nostra militanza politica. Quello di ricostruzione di una soggettività politica organizzata potrà apparire di questi tempi un tentativo del tutto marginale. Pensiamo, invece, di poter portare avanti una ricerca di innovazione nei contenuti progettuali e programmatici partendo dalla memoria storica dei filoni tradizionali della sinistra italiana: quello comunista e quello socialista, identificati simbolicamente nelle figure di coloro che abbiamo pensato possano essere considerati i pensatori maggiormente preveggenti per entrambe le tradizioni politiche: Gramsci e Matteotti;
  • Nel mondo della sinistra appare evidente come siano indispensabili elaborazioni rivolte al futuro e in grado di aprire un confronto con quanto si sta muovendo sul fronte di movimenti che attraverso veri e propri “sommovimenti carsici” si stanno presentando come protagonisti di una profonda domanda di rinnovamento dell’agire politico. Movimenti che stanno rivolgendosi a una sinistra che tutti ormai riconoscono essere da molto tempo immobile e subalterna all’ideologia dell’avversario; ideologia dell’avversario che si sta esprimendo nelle sue forme più pericolose di individualismo revanscista e di totalitarismo razzista;
  • Potrà apparire allora paradossale proporre la ricostruzione di soggettività organizzate e fondate su basi apparentemente rivolte al passato. In realtà la nostra ricerca si basa, prima di tutto, sull’individuazione delle nuove contraddizioni sociali che hanno modificato il quadro di relazione storicamente esistente tra l’idea di uguaglianza, quella di solidarietà e quella di libertà nell’ideazione che appare quanto mai urgente di un socialismo del XXI secolo. Il tema è quindi quello del raccordo tra la migliore tradizione della sinistra storica (avendo presente peraltro tutte le difficoltà che ne hanno contrassegnato il cammino nel secolo alle nostre spalle), le nuove contraddizioni sociali, l’elaborazione di una progettualità rivolta ad affrontare la modernità nei suoi vari aspetti partendo dal dominio della tecnica e dell’economia sulla politica. Una tendenza che vogliamo rovesciare ristabilendo il primato di una politica dove le istituzioni fissano confini e regole per i vari attori economici e sociali. Gli attori presenti sul terreno economico e sociale non debbono poter imporre i loro traguardi e le loro finalità di tipo corporativo contrapponendoli all’interesse generale. È necessario un sicuro rilancio delle idee di programmazione economica, di intervento pubblico in economia, di equità sociale, di welfare universalistico, di progettazione di percorsi democratici all’interno delle strutture sovra nazionali, in primis nell’Unione Europea. Così come sarà necessario riflettere su forme di partecipazione dal basso al dibattito e alle scelte tenendo conto del peso e del valore degli strumenti della nuova tecnologia mediatica senza però concedere nella a illusioni di esclusività di una democrazia “manipolatoria” esercitata attraverso il web.
  • Potrà apparire banale richiamare la necessità di incontro tra movimenti e organizzazione politica verificando le forme presenti di spontaneità e superando il rischio contrapposto di impoverimento burocratico. Eppure si tratta di un tema di assoluta pregnanza e attualità che sarà necessario declinare in tempi brevi. È necessario individuare, anche e soprattutto sul piano europeo, una forte coesione tra la radicalità della proposta e la capacità di relativa concretizzazione. In questa fase non ci si potrà che esprimersi in una ferma opposizione alle ipotesi di destra che stanno circolando con grande forza e pericolosità. Sarà altrettanto indispensabile una espressione di volontà egemonica e di alternativa al riguardo di opzioni di governo basate su di una sostanziale acquiescenza a una ipotesi subalterna al liberismo e all’idea di governabilità intesa quale fine esaustivo dell’agire politico. Da questo secondo elemento, quello riguardante la totalità dell’idea governista è derivata una concezione dell’autonomia del politico, della personalizzazione, del dominio di piccoli gruppi autoreferenziali sulla cui base si è determinato un vero e proprio tracollo per le forze ritenute (forse a torto?) progressiste e di sinistra che hanno perso identità e radicamento di massa;
  • Sul piano della dinamica politica immediata il nostro intendimento rimane quello di considerare centrale il disegno di democrazia repubblicana contenuta nella Costituzione. Gli aspetti che ci stanno particolarmente a cuore sono quelli della centralità del Parlamento e della possibilità di espressione istituzionale per tutte le sensibilità politiche presenti nel Paese in adeguata dimensione. Per questo motivo avanziamo una proposta di impianto proporzionale per la legge elettorale e pensiamo di poter adottare per una eventuale ipotesi politica che dovesse sortire dal nostro lavoro una denominazione di “SINISTRA COSTITUZIONALE”. Un soggetto che intendiamo unitario, capace di risolvere divisioni ormai antistoriche. Un soggetto da porre in grado, una volta raggiunta una soglia di dimensione intellettuale e di massa critica sul piano sociale, di dialogare con le soggettività esistenti. Alle soggettività esistenti, oggi impegnate nell’appoggio al governo, si tratta di proporre un progetto di ricostruzione di una presenza a sinistra adeguata alle contraddizioni dell’oggi. Si tratta di porsi anche in relazione con quelle forze che hanno recentemente dato vita a un coordinamento dell’opposizione di sinistra. Quelle forze vanno invitate a riflettere su di un punto, posto per tutti oltre la dimensione identitaria che ciascuno di noi può rivendicare sul piano ideologico: il punto è quello della connessione tra progetto e programma in una visione (finalmente!) di “pensiero lungo” da misurarsi sul piano sistemico.

Grazie per la vostra attenzione,

Franco Astengo

CIRCOLO GUIDO CALOGERO – ALDO CAPITINI

INVITO AL SEMINARIO

“IN NOME DELLA COSTITUZIONE, DIALOGO GRAMSCI-MATTEOTTI: Manifesto politico per un nuovo ordine economico e sociale”

Il seminario è organizzato su iniziativa dei compagni FRANCO ASTENGO E FELICE BESOSTRI proponenti del documento Gramsci-Matteotti”linee di successione”

sabato 28 dicembre 2019 con inizio ore 10,30 sede del Circolo Vico Sant’Antonio 5/3A – GENOVA (traversa Palazzo Reale – Via Balbi)

È un incontro seminariale preparatorio dell’assemblea nazionale che si terrà a Roma nel mese di Gennaio 2020 (data e sede ancora da definire)

IL PRESIDENTE DEL CIRCOLO LUIGI FASCE

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