LA PIETRA ARENARIA DI COSTA MONTADA

Ispirati dall’interessante libro La Pietra Arenaria di Costa Montadadi Edoardo Morgavi, interessante viaggio storico e fotografico su uno dei temi meno conosciuti della storia di Arquata Scrivia: l’estrazione della Pietra Arenaria di Montaldero (prea id muntude in dialetto arquatese), siamo andati per Inchiostro Fresco in cerca delle tracce architettoniche di questo prezioso materiale nella zona fra Arquata e Novi

La zona di estrazione della Pietra di Montaldero è Costa Montada, vasta area alle spalle del centro di Arquata che si estende da Via Carrara all’omonimo santuario di Montaldero attraverso la cosiddetta “Strada dei Soldati” e all’area tra Rigoroso e Sottovalle, dove sorgeva l’antico castello di Montaldo, le valli di Lavandara, Regonca e Montaldero

La “strada dei soldati” è un percorso ad anello che unisce via Carrara al Santuario di Montaldero attraversando quella che un tempo era la linea di confine tra la Repubblica di Genova e il Feudo di Arquata. In questo suggestivo percorso si incontrano le rovine della Chiesetta di Santa Barbara e tre ponti, uno dei quali caratterizzato dalla presenza di una chiave di volta opera dello scultore Mario Leveni.

La pietra arenaria di Costa Montada caratterizza buona parte del centro storico di Arquata Scrivia e delle sue frazioni, ma importanti tracce dell’utilizzo in architettura di questo materiale si trovano anche a Serravalle Scrivia (nella frazione di Crenna Superiore, agli scavi di Libarna e nella struttura che supporta la linea ferroviaria), a Novi Ligure, Pietrabissara e Genova.

Per Inchiostro Fresco, andremo alla scoperta dell’arenaria di Costa Montada in due puntate: la prima dedicata al comune di Arquata Scrivia e la seconda alle altre zone che hanno utilizzato questo materiale in maniera significativa.

Prima puntata: La Pietra arenaria di Costa Montada ad Arquata Scrivia

Il viaggio fotografico di Morgavi ci conduce alla scoperta di portali, edicole, particolari architettonici di edifici civili e religiosi, siti in particolare in Via Interiore e in Via dei Villini, sulla strada che conduce verso Rigoroso. Tra i più pregevoli monumenti di Arquata costruiti in pietra di Montaldero (base, colonna e parte superiore del tetto) c’è sicuramente il Pozzo Barocco di Piazza Santo Bertelli, di fronte al Palazzo Comunale, con balaustre e davanzali in arenaria. Il documento più antico che cita l’esistenza del pozzo è del 1598.

Tra gli edifici religiosi quello dove il ruolo dell’arenaria di Montaldero è più significativo è la Chiesa di Sant’Antonio in Via dei Villini, anche se la pietra è impiegata anche per alcune strutture della Parrocchiale di San Giacomo e dell’Oratorio dell’Assunta.

In Via Libarna e Via Carrara, da segnalare alcuni portali, fra i quali quello dell’ex ospedale San Bartolomeo, e l’epigrafe del 1325 posta a lato.

Elementi architettonici in arenaria sono presenti anche nella Casa Gotica, l’edificio che ospita la mostra permanente dei presepi nel periodo natalizio. Tutta la scalinata interna è in pietra arenaria. L’edificio, tipica “maison à guise de France”, casa medioevale di città, e la tecnica costruttiva a pareti intelaiate, rappresenta una vera e propria rarità in Italia (si trovano edifici simili a Ricetto di Candelo di Biella e a Bologna) e nell’Europa Meridionale.

In generale, tutta la suggestiva Via Interiore, nucleo medioevale di Arquata costruita ai tempi di Opizzino Spinola nel Trecento, è caratterizzato da strutture architettoniche in Pietra di Montaldero.

Percorrendo questa suggestiva via che ricorda un paese di alta montagna il visitatore potrà soffermarsi sui numerosi particolari artistici realizzati in arenaria. Nel periodo natalizio Via Interiore è caratterizzata anche dai numerosi presepi sparsi per la strada.

Rimanendo in territorio comunale arquatese, un pregevole portale in arenaria del 1747 caratterizza anche S. Andrea Apostolo, Chiesa parrocchiale di Rigoroso menzionata per la prima volta nel 1196 come dipendenza della scomparsa abbazia di Precipiano. La Chiesa presenta motivi decorativi caratteristici dello stile ligure-toscano, che ritroviamo ad esempio nella Cattedrale genovese di San Lorenzo o la parte inferiore della facciata del Duomo di Pisa.

Tracce di elementi architettonici in Pietra di Montaldero si trovano anche nelle località attorno a Rigoroso, come Giacomassi e Cà Bianca.

Un capitolo del libro di Morgavi è dedicato gli aspetti tecnici dell’estrazione della pietra e all’estrazione degli attrezzi: bocciarde, raspe, raschiette, martelli.

                                                 Andrea Macciò

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