“LA COLLEGIATA DI NOVI LIGURE – Fede, storia e bellezza nel cuore della città”  il nuovo libro di Andrea Scotto                      

Dopo il viaggio nel tempo compiuto grazie a “L’uomo delle fiere di cambio” di Osvaldo Semino, Inchiostro Fresco continua il lavoro di valorizzazione di Novi Ligure come piccola capitale dell’Oltregiogo parlandovi del nuovo libro di Andrea Scotto dedicato alla Collegiata di Novi Ligure. È proprio dal fondamentale ruolo di “Nove” nelle fiere di cambio che prende le mosse anche il libro di Andrea Scotto “La Collegiata di Novi Ligure: fede, storia e bellezza nel cuore della città”

La Chiesa principale di Novi ha l’aspetto e l’importanza di una piccola cattedrale. È stata riportata all’antico splendore grazie all’impegno di Don Franco Zanolli negli anni Ottanta del XX secolo

Il lavoro di Andrea Scotto è nello stesso tempo una guida storico-artistica e turistica della Collegiata e una ricostruzione storica che permette di comprendere come nascevano e prosperavano le Cattedrali o comunque le chiese di grande rilevanza territoriale in epoca barocca. Nel Seicento non c’era distinzione di fatto tra sacro e profano: e questo è ben documentato dalle ipotesi di messaggi politici “filofrancesi” inseriti in uno degli altari laterali, quello realizzato dai Teatini.

L’aspetto attuale, sia esterno che interno, della Collegiata di Novi è riconducibile al barocco genovese, del quale costituisce uno dei più insigni esempi del Basso Piemonte, risultato tuttavia di una stratificazione storica e architettonica che risale a periodi più antichi.

Tra i gioielli artistici presentati dal libro di Scotto, segnaliamo l’altare della Madonna Lagrimosa del XV sec, ispirata nelle forme ai Vesperbild di area tedesca.

Nella cappella troviamo una pregevole Annunciazione di Domenico Fiasella e una Natività di Maria di Giovan Battista Casoni, cognato del Fiasella stesso e autore di un’importante natività conservata nella Chiesa di Santa Caterina a Genova, spesso esposta nel corso delle mostre natalizie dall’attiguo Museo dei Cappuccini.

Il dipinto di Casoni ricorda per la luce e il tratto l’opera caravaggesca e quella del pittore fiammingo Gherardo delle Notti.

Dal lato opposto, la Cappella del Santissimo Sacramento è caratterizzata da un altare del Gaggini e da una pala dedicata a San Michele Arcangelo.

Un altro gioiello del barocco sono le sculture sovrastanti i due altari laterali realizzati dai Gesuiti e dai Teatini, raffiguranti da un lato San Giorgio che uccide il Drago e dall’altra San Michele che ha la meglio su Lucifero. Da questo lato, troviamo anche un curioso angelo che sorregge un elmo, e possibili messaggi “in codice” riferiti alla politica del Seicento.

Dal lato opposto, una pala raffigurante San Francesco Saverio di Andrea Pozzo, al quale si deve la magnifica decorazione della Cappella dei Mercanti di Torino. Il dipinto sembra fosse stato originariamente commissionato per la Chiesa del Gesù di Genova.

Interessante anche l’Altare Maggiore con un pregevole crocifisso ligneo e quattro statue superstiti dall’altare antico.

Andrea Scotto ricostruisce inoltre la storia delle opere trasferite nella Collegiata dal vicino Collegio di San Giorgio dopo la soppressione degli ordini religiosi e della provincia di Novi operate in epoca sabauda. Queste opere si trovano oggi negli altari delle cappelle laterali della Collegiata.

Segnaliamo anche che le colonne e alcuni particolari esterni sono realizzati in pietra arenaria di Montaldero.

Il libro di Andrea Scotto, che pur mostrando una conoscenza minuziosa delle opere d’arte della Collegiata, mantiene un taglio divulgativo, non è solo una lettura interessante ma è una vera e propria guida turistica che invita a scoprire le bellezze della Collegiata posta nel cuore della città di Novi

Andrea Macciò

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