RISOLTO DAI CARABINIERI L’OMICIDIO DI NORMA MEGARDI

Quando le telecamere, non solo garantiscono la sicurezza della gente, ma aiutano le Forze dell’Ordine nelle indagini

Lunedì 27 giugno 2022, il GIP del Tribunale di Alessandria ha convalidato il fermo disposto dalla Procura della Repubblica di Alessandria di Luca Orlandi, il 23enne imprenditore agricolo di Sale (AL), già tradotto in carcere nelle prime ore della mattina del 25 giugno 2022. L’uomo è ritenuto responsabile dell’omicidio della 75 enne Norma Megardi e della distruzione del cadavere della stessa mediante incendio

IL RINVENIMENTO

Nella serata del 20 giugno 2022 i Vigili del Fuoco e i Carabinieri della Stazione di Sale   erano intervenuti nel comune di Isola Sant’Antonio (AL) dove era stato segnalato un incendio all’interno di un campo. Tra la fitta vegetazione veniva individuata un’autovettura avvolta dalle fiamme. L’incendio veniva domato e nel veicolo ormai completamente distrutto dalle fiamme veniva rinvenuto un cadavere carbonizzato

QUESTI I FATTI

Il 20 giugno 2022 alle ore 18.00 circa, Norma Megardi si allontanava dalla sua abitazione di Sale (AL) alla guida dell’autovettura a lei in uso Opel Crossland per raggiungere il vicino capannone in un terreno di sua proprietà insistente nel medesimo comune. Dopo un breve tratto sulla SS211 la donna imboccava via Rosselli, una strada di campagna che costeggia la cascina Croce Rossa di proprietà della famiglia del 23enne e che procede fino al predetto capannone. Giunta a destinazione, dopo aver parcheggiato il veicolo ed esserne scesa, la donna avrebbe avuto un diverbio con il 23enne, probabilmente riconducibile alla conduzione da parte del giovane di alcuni terreni di proprietà della donna. Il 23enne si sarebbe allontanato per ricomparire subito dopo alla guida della Fiat Panda a lui in uso e, procedendo a grande velocità, avrebbe puntato di proposito in direzione della sig.ra Megardi, che in quel momento era sulla strada, investendola violentemente. Successivamente il giovane avrebbe riposto la sua l’auto gravemente danneggiata dall’incidente nel garage della sua abitazione, e, ritornato sul luogo dell’investimento, avrebbe caricato il corpo della vittima sulla Opel e avrebbe riposto nel portabagagli dell’auto due taniche di carburante agricolo.

LE INDAGINI DEI CARABINIERI

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria supportati dai militari della Compagnia Carabinieri di Tortona si sono trovati sin da subito di fronte a grandi difficoltà sia per la mancanza di indizi sia per l’anomalia del caso sul macabro rinvenimento, e, non essendovi sul posto tracce utili per risalire al colpevole o ai colpevoli del fatto criminoso, gli investigatori hanno concentrato la loro attività di intelligence sull’analisi dei fotogrammi delle varie telecamere in zona per analizzare, sulla base del percorso della Opel, eventuali anomalie e, come si vede nel filmato allegato a questo articolo, l’intuizione degli investigatori è stata giusta perché non solo   sono riusciti a raccogliere molteplici indizi in grado di ricostruire la dinamica dell’omicidio, ma ad individuare il colpevole che poi ha confermato i fatti in sede di confessione. 

LA CONFESSIONE

Il fermato infatti, messo alle strette dagli investigatori, crollava e durante la confessione esponeva in tutti i particolari le varie fasi del suo misfatto.

L’OCCULTAMENTO DEL CADAVERE

Messosi poi alla guida della suddetta autovettura, avrebbe raggiunto il comune di Isola Sant’Antonio dove, addentratosi per circa 200 metri tra gli alberi di un campo incolto, avrebbe cosparso di carburante l’abitacolo dell’auto e appiccato il fuoco con un accendino. Successivamente avrebbe raggiunto a piedi la sua abitazione, avrebbe rimosso con un flessibile il parabrezza danneggiato della Fiat Panda, lo avrebbe riposto in un sacco di plastica nero e con un’altra autovettura di sua proprietà lo avrebbe abbandonato a bordo strada in una località a circa dieci chilometri di distanza dal luogo del delitto. La sera stessa poi avrebbe raccontato ai genitori che i danni riportati dalla Fiat Panda erano dovuti alla caduta di alcuni cassoni. La mattina successiva, ovvero il 21 giugno 2022, unitamente alla madre, avrebbe affidato la Fiat Panda – già rinvenuta dai Carabinieri nel corso dell’indagine – presso un carrozziere della zona a cui veniva riferito che quei danni erano dovuti all’investimento di un animale.

La redazione

IL LAVORO DI INTELLIGENCE ATTRAVESO L’ANALISI DELLE VIDEOCAMERE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *