Per festeggiare i suoi centocinquant’anni la strada del Turchino si merita un film

Quella che nell’entroterra genovese è conosciuta come strada del Turchino è oggi indicata come strada statale 456 del Turchino. Si tratta di una importante via di comunicazione che consente da centocinquant’anni i collegamenti tra Piemonte e Liguria, in particolare le zone dell’astigiano, dell’acquese e dell’ovadese con Genova, favorendo da quando è stata inaugurata commerci e turismo.

Ancora oggi, nonostante nella seconda metà degli anni settanta sia stata aperta l’autostrada A26, la vecchia strada del Turchino è e resterà sempre un’infrastruttura molto importante, anzi indispensabile, per garantire il collegamento ed il trasporto su gomma tra il Monferrato e la Liguria.

Conferma dell’importanza di questo percorso stradale è stata, ed è tuttora, la situazione disagevole creatasi dopo il tragico crollo del viadotto genovese del 14 agosto 2018, che vede la viabilità sul nodo autostradale costantemente ridotta a causa delle condizioni critiche del tratto che collega il capoluogo ligure con il vicino Piemonte.

Questo percorso viario, il cui nome probabilmente deriva dal  toponimo del monte Turchino, che con i suoi 672 m separa il bacino del Leira dalla Valle Stura ed è valicato nel cosiddetto Passo del Turchino a quota 532 m, dopo un secolo e mezzo di vita ha  molte storie da raccontare, episodi felici e vicende tristi, che Ermanno Africano, sceneggiatore e regista locale, ha pensato di far conoscere a tutti con un suo nuovo documentario dal titolo inequivocabile: “LA STRADA DEL TURCHINO”.

La realizzazione del nuovo importante lavoro cinematografico è stata possibile grazie alla collaborazione con l’insostituibile regista Carlo Martinotti ed il supporto dello storico Claudio Serra.

Il docufilm ha richiesto diversi anni di lavorazione, impegnando la troupe non soltanto per la realizzazione delle scenografie, delle ambientazioni, per la ricerca degli interpreti, delle comparse e di tutto quanto occorre per ricreare cinematograficamente vicende accadute in un così ampio arco temporale e spesso semplicemente ascoltate dal racconto di anziani testimoni,  ma alla fine il risultato di tante fatiche è giunto ed Ermanno Africano, Carlo Martinotti e Claudio Serra invitano quanti ne avessero piacere alla prima proiezione del loro ultimo lavoro che avrà luogo a Tiglieto sabato 30 luglio.

Anche noi de l’inchiostro fresco saremo presenti all’evento con Massimo Calissano, genovese di origini campesi, apprezzato storico con una particolare passione per la storia locale della Valle Stura e di tutto il genovesato.

Fausto Piombo

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