OTTOCENTO. COLLEZIONI GAM DALL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ALBA DEL NOVECENTO

In mostra a Torino fino all’11 aprile alla Galleria d’Arte Moderna di Torino torna visibile al pubblico il nucleo originario della collezione: “La raccolta moderna di dipinti e sculture” allestita dal Comune di Torino nel 1863, il primo a dotarsi di un museo dedicato all’arte contemporanea

La mostra, curata da Virginia Bertone e Riccardo Passoni, presenta settanta opere che mettono a confronto la pittura tradizionale di “figura” e le nuove ricerche sul paesaggio, quella che diventerà il nucleo centrale della collezione torinese

ANDREA GASTALDI

L’esposizione si apre con una sala dedicata ad Andrea Gastaldi, pittore “di figura” formatosi all’Accademia Albertina e molto legato al gusto neoclassico sia nei temi che nello stile. Tra le opere di grande formato di Gastaldi, possiamo ammirare il ritratto della poetessa greca Saffo, quello del personaggio manzoniano de L’Innominato, le tele ispirate alla novella “Atala” di René de Chautebriand e a Pietro Micca nell’atto di far saltare la galleria sotto la Cittadella impedendo all’esercito francese di invadere Torino, sacrificando la sua vita.

In molte opere è presente il riferimento esplicito al patriottismo, non esente da una certa retorica, e al periodo risorgimentale. Gastaldi è stato un pittore molto apprezzato da casa Savoia.

ANTONIO FONTANESI

Un’altra sala tematica è dedicata all’emiliano Antonio Fontanesi, uno dei massimi innovatori della pittura di paesaggio italiana, uno dei primi a dipingere all’aperto come i francesi della scuola di Barbizon e gli impressionisti. La sala ricostruisce il percorso di ricerca di Fontanesi dedicata ai paesaggi fluviali, con una presenza rilevante di quelli dipinti negli anni Settanta caratterizzata da una maggiore centralità del colore e da spunti già novecenteschi.

LA VIOLENZA SULLE DONNE

La rappresentazione artistica della donna rappresenta uno dei temi portanti della mostra. Uno dei dipinti più interessanti è La femme de Claude – L’adultera”, opera nella quale con un taglio che ricorda il nuovo medium della fotografia Francesco Mosso ferma l’attimo di stupore nel quale la vita abbandona la protagonista, una donna che presumiamo sia stata uccisa dal marito o compagno per gelosia. Una delle prime opere a trattare in maniera cruda e non edulcorata il tema della violenza sulle donne.

GIACOMO GROSSO

Una piccola sezione tematica è dedicata a un altro artista dell’Ottocento che si è distinto nella rappresentazione della donna e dei ritratti femminili: Giacomo Grosso. In mostra l’originale nudo femminile (intitolato appunto “Nuda”) che all’epoca generò un certo scandalo nella critica più conservatrice, che accusava l’autore di cercare facile popolarità tramite queste rappresentazioni, e due ritratti di grande formato.

PITTURA E FOTOGRAFIA

L’indagine sul rapporto tra pittura e fotografia è un altro dei temi portanti della mostra.

ALTRE OPERE

In mostra anche il suggestivo dipinto “Abisso Verde” di Guido Aristide Sartorio, di gusto simbolista e decadente, con una protagonista femminile chiaramente ispirata alla pittura preraffaellita inglese.

A chiudere l’esposizione, troviamo l’intenso “Triste Madre” di Evangelina Alciati e l’iconico “Lo specchio della vita” (e ciò che l’una fa, l’altre fanno) di Pellizza da Volpedo, che rappresenta un gregge di pecore lungo il Curone, una delle opere simbolo della collezione torinese.

La mostra ricostruisce anche la grande influenza dell’Accademia Albertina di Belle Arti, nella quale si sono formati tra gli altri Andrea Gastaldi, Giacomo Grosso ed Evangelina Alciati sulla pittura piemontese e italiana.

                                      Andrea Macciò

La mostra resterò aperta fino all’11 aprile 2023 con il seguente orario: martedì – domenica 10-18, Galleria d’Arte Moderna, Via Magenta 31, Torino

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