E Diomede vince!!! Al secondo posto si piazza Antiloco, davanti a Menelao. Ricordate? E’ l’ordine d’arrivo della gara di corsa coi carri, una fra le competizioni nei giochi funebri celebratisi per onorare la morte di Patroclo. Stiamo parlando dell’Iliade, canto XXIII.
Insomma, l’uso sportivo del cavallo non è proprio recente. E’ stato, fin dall’antichità, uno dei modi per servirsi dei cavalli, dopo la loro domesticazione. Li vediamo usati per la mobilità, per la caccia e la produzione agro-pastorale, per la guerra e l’alimentazione, ma anche per divertimento e sport.
D’altronde, volendo rendere omaggio al titolo di questo articolo, le corse coi carri (trainati da cavalli) fanno parte delle gare previste nelle olimpiadi antiche. Anzi, la corsa coi carri era la tradizionale gara di apertura. Per gli amanti delle curiosità, segnalo che la spartana Cinisca vinse per ben due volte una gara olimpica di corsa coi carri, nonostante che le gare fossero riservate solo agli uomini! Per chi voglia saperne di più su questo paradosso, basta una rapida ricerca in rete…
Saltando un po’ di anni, e passando alle Olimpiadi moderne, le tre classiche discipline (salto ostacoli, dressage e completo) fanno la loro apparizione alle Olimpiadi del 2012, a Stoccolma. E da allora saranno le uniche gare equestri ammesse ai Giochi Olimpici (unica eccezione, il volteggio, solo nel 1920 ad Anversa).
L’Italia ha ottenuto varie medaglie olimpiche, e probabilmente chi sta leggendo ha in mente i nomi dei fratelli D’Inzeo e di Mancinelli. Meno note sono, immagino, altre medaglie d’oro: la medaglia di Trissino nel salto in alto a Parigi nel 1900 , la vittoria nel salto ostacoli di Lequio nel 1920, le vittorie di Checcoli e di Roman nel completo (’64 e ’80 rispettivamente) e quella della squadra di completo a Tokio ’64 (ricordata qui: Olimpiadi di Tokyo 1964: medaglie d’oro nel concorso completo). Una buona tradizione, testimoniata dall’ottavo posto nella graduatoria per nazioni più medagliate, anche se nei tempi più recenti sono mancate medaglie olimpiche: nel salto ostacoli l’ultima è stata quella, d’oro, di Mancinelli nel ’72, mentre la medaglia di Roman, già citata, è (assieme a quella d’argento nella gara a squadre, sempre nel completo) l’ultima in assoluto.
Piccola nota finale: nelle gare di equitazione non c’è la divisione maschi/femmine, come in altri grandi sport olimpici. Non solo, cavalieri ed amazzoni si sfidano “ad armi pari” anche nella prova di completo, che è certamente la più faticosa delle tre discipline.
La foto di apertura, che illustra proprio la corsa dei carri in onore di Patroclo, proviene da Wikipedia:
Giochi funebri per Patroclo
La seconda foto proviene dalla gara vincente di Aniceto Patrone (su Caskara) ai Campionati Regionali del Piemonte, 2021.
La terza foto mostra un ostacolo del concorso di cross a Badminton, proviene da:
Badminton Horse Trials : concours complet mythique