È stata inaugurata sabato 16 novembre 2024 a Palazzo Mazzetti di Asti una grande mostra dedicata ad Escher, artista delle geometrie e dei mondi impossibili, uno degli artisti del XX secolo tra i più amati dal grande pubblico in tutto il mondo
Escher è stato un artista geniale e visionario
Escher è stato un artista geniale e visionario, iconico per gli amanti dell’arte ma anche per matematici, designer e grafici di tutto il mondo, per le sue creazioni uniche in grado di coniugare l’arte con l’universo infinito dei numeri, la scienza con la natura, la realtà con l’immaginazione, generando invenzioni fantasiose e paradossi magici. Nato nel 1898 a Leeuwarden in Olanda, Maurits Cornelis Escher ha sviluppato uno stile inconfondibile grazie alla sua straordinaria capacità di trasportare i visitatori all’interno di mondi immaginifici e apparentemente impossibili.
Nelle creazioni del grande maestro olandese, che ha vissuto e viaggiato in ltalia fra le due guerre, confluiscono innumerevoli temi e suggestioni: dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica.
Le sue opere, che hanno influenzato anche il mondo del design e della pubblicità, sono una sfida alla percezione e rappresentano un unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi.
Tra gli artisti che hanno influenzato Escher possiamo annoverare l’incisore del Settecento Giovanbattista Piranesi, nato a Mestre, ma romano d’adozione con le ardite prospettive architettoniche dei suoi “carceri di fantasia” e le immaginifiche vedute della capitale.
Ad Asti, attraverso l’esposizione di oltre cento opere corredata da approfondimenti didattici, video e sale immersive, viene presentato l’intero percorso artistico di Escher, dagli inizi ai viaggi in Italia alle varie tecniche artistiche che lo videro impegnato per tutta la vita.
Nella prima sala la mostra documenta gli esordi di Escher e l’influsso dell’Art Nouveau. I soggetti sono ancora ispirati alla natura, come fiori, pesci, uccelli e animali in generale, o alle architetture. Nella prima fase della sua carriera l’artista olandese ha lavorato molto come illustratore, curando i due libri “Le terribili avventure di Scolastica” ambientato nel periodo della caccia alle streghe e “Flor de Pascua”. Tra le serie presenti in questa sezione, quella dedicata ai “giorni della creazione” con una suggestiva incisione rappresentante la Torre di Babele. Le tecniche artistiche più usate in questa fase della sua carriera sono state la litografia e la xilografia (tecniche di incisione che differenziano per la matrice, un tipo particolare di pietra nel primo, lignea nel secondo)
Nella seconda sala si esplora il rapporto tra Escher e l’Italia. L’artista olandese è stato fortemente influenzato dal paesaggio italiano, in particolare da quello della capitale Roma e dell’Italia centro-meridionale. Tra i luoghi rappresentati dalle incisioni di Escher, il borgo di Scanno in Abruzzo noto per il servizio fotografico di Cartier Bresson, Tropea in Calabria e il borgo campano di Atrani, vicinissimo alla più nota Amalfi. Atrani e la sua architettura seguiranno Escher per tutta la sua carriera e sarà al centro della sperimentazione artistica delle “metamorfosi”.
Nelle sale sotterranee troviamo una suggestiva sala immersiva con un’installazione video di grande fascino e una sezione dedicata alla “Eschermania” del movimento Hippye e psichedelico. Negli anni Sessanta e Settanta furono realizzate numerose stampe che al rigoroso bianco/nero di Escher sostituivano i colori sgargianti e ipersaturi caratteristici dell’arte “psichedelica” (alla quale è stata dedicata una mostra curata da Carlo Terrosi esposta l’anno scorso a Terni e Perugia).
Al piano superiore si trovano i lavori di Escher maggiormente legati alla struttura dello spazio, ai paradossi geometrici e al rapporto tra arte e matematica. La litografia “Galleria di stampe” è ispirata proprio al rapporto tra la creatività artistica e la scienza dei numeri.
Una sezione ricostruisce anche la fascinazione di Escher per il palazzo dell’Alhambra di Granada, in Spagna, una delle maggiori testimonianze in Europa dell’arte islamica, che a causa del divieto di rappresentare la divinità, l’uomo e gli esseri viventi è caratterizzata dall’uso ricorrente di motivi geometrici.
Uno spazio è dedicato ai lavori su commissione eseguiti dall’artista olandese, alle “tassellature” e ai paradossi geometrici, come le notissime scale che sono rappresentate nell’immagine di copertina, che appaiono influenzate dalle immagini di Giovan Battista Piranesi. Alcune sale come la “Mirror room” permettono al visitatore di immergersi nel mondo fantastico dell’artista, e tuttavia in questo caso la parte “immersiva” completa e non sostituisce il ricco corpus di opere dell’artista olandese.
In mostra vengono presentati i lavori più noti dell’artista olandese come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938).
La mostra si chiude con una nuova sala dedicata alla “Eschermania” nel cinema. Da “Il Nome della Rosa” di Jean Jacques Annaud ispirato al libro di Umberto Eco alla notissima serie “Squid Game” da “Una notte al museo” a “Harry Potter” l’immaginario escheriano permea ancora oggi il cinema e la fiction, in particolare nel rappresentare il movimento ripetitivo e incessante della scala.
La mostra inaugura una nuova gestione della Fondazione Asti Musei. ‟Mi ritengo davvero fortunato nell‘iniziare il mio mandato alla guida dei musei astigiani – afferma il nuovo Presidente della Fondazione Asti Musei, Francesco Antonio Lepore, – con la mostra di un artista che ha saputo esplorare con la propria genialità e con il supporto esclusivamente della propria maestria grafica e delle proprie competenze matematiche quegli universi impossibili che oggi appaiono più vicini grazie agli algoritmi e all‘intelligenza artificiale. Escher è un artista sempre attuale e le sue opere sono da quasi un secolo le icone ammalianti delle infinite possibilità di interazione tra arte e scienza”.
La mostra ESCHER è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, la M.C. Escher Foundation e Maurits, con il patrocinio della Provincia e sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.
La mostra, curata da Federico Giudiceandrea, uno dei più importanti esperti al mondo dell’artista, è aperta dal 16 novembre al 25 Maggio 2025 presso Palazzo Mazzetti ad Asti, dal lunedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 19.
Andrea Macciò
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