Genova, al Museo Biblioteca dell’Attore una serata inusuale con Alessia Cotta Ramusino e Chiara Lippi in occasione del 25 novembre
In occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, presso il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova alle 17,30 si è svolto un incontro di grande interesse, che ha provato ad affrontare con il linguaggio dell’arte, della musica e del teatro, e con un tocco di leggerezza e comicità, temi drammatici e di grande attualità come quelli legati alla violenza di genere.
Protagoniste Alessia Cotta Ramusino, fondatrice del movimento “100donnevestitedirosso” e autrice del libro omonimo, che abbiamo già intervistato nei mesi scorsi per Inchiostro Fresco, e l’attrice comica genovese Chiara Lippi.
L’evento è stato organizzato come uno “spettacolo” che ha visto l’alternarsi delle letture di passi del libro di Alessia Cotta Ramusino, e le interpretazioni attoriali, ironiche e talora dissacranti, di Chiara Lippi. Il tema dell’incontro è quello degli stereotipi femminili che per molti anni (e in parte ancora oggi) hanno condizionato l’immaginario collettivo e l’educazione di bambine e ragazze. Attraverso la lettura di un passo del libro e la “rilettura” satirica di Chiara Lippi, le artiste promotrici dell’evento hanno messo in luce, ad esempio, come nella società di oggi dalla donna ci si aspetti un “obbligo” di curare l’aspetto estetico a qualsiasi età e magari anche controvoglia in alcuni casi, a differenza di quanto accade negli uomini.
Un altro tema affrontato, sempre a partire dai passi del libro dedicati all’infanzia e all’adolescenza di Alessia Cotta Ramusino, è stato quello degli stereotipi femminili contenuti nelle rivisitazioni Disney delle fiabe classiche come Cenerentola, Biancaneve, La Bella e la Bestia.
L’anno scorso Paola Cortellesi in un suo intervento pubblico mise in luce questo aspetto, provocando un acceso dibattito tra i sostenitori della legittima critica agli stereotipi sulle donne contenuti nelle fiabe e i sostenitori della “tradizione” come un qualcosa di intoccabile. La Disney degli anni Cinquanta propone in realtà una versione edulcorata e stereotipata delle fiabe. Una versione nella quale la bellezza è associata a bontà e la bruttezza a cattiveria (come in Biancaneve o in Cenerentola, contrapposta alle sorellastre), nella quale la donna è disposta anche a sposare una “Bestia” se le offre tutto sommato una “sistemazione” nella quale è inevitabilmente l’uomo ad elevare socialmente la donna. L’interpretazione di Chiara Lippi ha “dissacrato” con grande efficacia queste fiabe, contrapponendo ironicamente agli stereotipi femminili quelli maschili: un Principe che non è neppure capace di riconoscere la ragazza incontrata la sera prima, e deve misurare la scarpa per ritrovarla…
Alessia Cotta Ramusino ha cantato la sua ballad “Yallah” mentre in coppia le artiste hanno cantato un brano di Barbra Streisand.
Chiara Lippi ha chiuso con una rilettura “seria” e commovente dell’opera di Francesco Cavalli “Calisto” dedicata alla ninfa sedotta da Giove e poi trasformata in orsa da Giunone. Secondo il mito, Giove trasformò Calisto in una stella prima che il figlio la uccidesse scambiandola per un’orsa vera. Ma, se nel mito viene “salvata” Calisto è la vera vittima di tutta la storia, e viene “salvata” non tornando a essere sé stessa, ma diventando un oggetto inanimato.
Per questo la stella Calisto è diventata il simbolo delle donne uccise dai loro mariti o compagni negli oltre cento delitti di questo genere che avvengono ogni anno in Italia.
Un incontro che ha visto una buona partecipazione di pubblico e che ha parlato una volta tanto di un tema drammatico usando la fantasia, l’arte, e soprattutto l’ironia e la comicità che sono talora il mezzo migliore per raccontare la verità e toccare la sensibilità delle persone su temi così importanti nella società di oggi.
Andrea Macciò
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