Oggi sabato 3 maggio 2025 ricorre la Giornata internazionale per la libertà di stampa che è stata istituita il 3 maggio 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

La libertà di stampa di cui tanto meno ci si rende conto quanto più la si invoca, è un bene indispensabile per un regime democratico: non a caso Napoleone, all’indomani del colpo di stato del 18 Brumaio (9 novembre 1799), dichiarò che se avesse lasciato “briglia sciolta ai giornali” non sarebbe rimasto al potere nemmeno tre mesi e di lì a poco, il 17 gennaio 1800, mise in atto il suo disegno volto a controllare l’informazione …

Cari amici de “l’inchiostro fresco” oggi, in occasione della “Giornata internazionale per la libertà di stampa”, ripubblico qui di seguito un articolo che è apparso, a firma di Gian Battista Cassulo, Presidente dell’associazione “Club Fratelli Rosselli” che è l’editrice di questo nostro foglio d’informazione, sulla nostra edizione online dello scorso anno. Perché lo ripubblichiamo? Perché a nostro giudizio è più che mai attuale ed è importante per tutti noi conoscere, soprattutto sotto il profilo storico/politico, i meccanismi che sottendono alla libera informazione e ai “paletti” che attorno ad essa sono sempre stati conficcati, come si comprende molto bene anche dalla citazione di Napoleone Buonaparte qui sopra riportata. Noi de “l’inchiostro fresco”, giornale nato nel lontano 1985, abbiamo sempre cercato di onorare questa Giornata, non solo a parole ma con fatti concreti facendo conseguire, “lacrime e sangue”, presso la nostra redazione il Patentino da Giornalista pubblicista a moltissimi giovani, con l’obiettivo di “gettare sul mercato” più penne possibili perché più gente ha la possibilità di scrivere, più la circolazione delle idee, nella loro pluralità, è salva. Saremo riusciti, sia pure nel nostro piccolo, nel nostro intento? Non lo sappiamo, sarà il prossimo futuro a dircelo, ma noi de “l’inchiostro fresco” ci sentiamo a posto perché la nostra parte l’abbiamo fatta! A tutti un abbraccio da Marta Calcagno

ESISTE DAVVERO LA LIBERTÀ DI STAMPA?
Chiunque di noi, volendo, potrebbe fare un giornale in piena indipendenza rispettando solo la deontologia della corretta informazione?
Giovedì 3 ottobre 2024 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una delegazione delle Agenzie europee, pose l’accento su questo tema.
È vero! Nel nostro Paese NON esiste la libertà di stampa, infatti se un cittadino qualsiasi volesse pubblicare liberamente un giornale e su di esso esprimere liberamente le sue idee NON lo può fare perché nel nostro ordinamento, per “dare alle stampe un giornale”, il singolo cittadino deve avere un Direttore responsabile e un Vice direttore iscritti all’Ordine dei giornalisti, a meno che quello stesso cittadino non sia lui stesso iscritto all’Ordine.
Quindi ad esempio un ferroviere, un pizzicagnolo, un professore, un tranviere, eccetera volesse fare un giornale, un settimanale, un mensile, un periodico e distribuirlo nelle edicole o inviarlo in abbonamento postale e non è iscritto all’Ordine dei giornalisti, NON LO PUO’ FARE!!!
La legge n. 69 del 1963 sull’Ordinamento della professione dei giornalisti, impone infatti che un giornale, per potere essere iscritto al Registro stampa che è depositato presso ogni Tribunale della Repubblica, debba avere un Direttore responsabile iscritto all’Ordine dei giornalisti.
L’Ordine dei giornalisti è un Ente pubblico fondato nel 1963 per gestire l’Albo dei giornalisti al quale è OBBLIGATORIA l’iscrizione per l’esercizio della professione e senza questa iscrizione NESSUNO può esercitare tale professione e men che meno ricoprire la carica di Direttore responsabile di un giornale.
E volete sapere chi ha creato l’Albo dei giornalisti? Il governo Mussolini che nel 1925 decretò che ogni quotidiano o periodico doveva avere la figura del Direttore responsabile iscritto all’Ordine altrimenti NON poteva essere pubblicato.
Questa legge NON è mai stata abrogata!!!!! E allora come mai i grandi “giornaloni“, che sul tema della libertà di stampa stanno “battendo il chiodo”, non ne chiedono l’abrogazione? Meditate gente, meditate…
Gian Battista Cassulo


La comunicazione è scambio di valori, trasmissione delle arti, ma soprattutto è divulgazione di notizie, di messaggi, di tendenze e svolge un’importante funzione di integrazione sociale.
Art. 21 della nostra Costituzione

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