LA VALLE DI GNOCCHETTO – TOUR DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI RENZO PASTORINO

Il libro verrà presentato:

  • venerdì 13 alle ore 21 all’Oratorio dell’ Annunziata di Belforte;
  • sabato 14 alle 16.30 presso la biblioteca di Rossiglione;
  • sabato 21 alle ore 16 presso la biblioteca di Tagliolo;
  • venerdì 27 alle ore 16.30 ad Ovada in piazza Cereseto nei locali al piano terra del palazzo della biblioteca. 

Il libro, frutto di una appassionata ricerca di Renzo Pastorino, è una ricca e interessante narrazione di notizie e dati storici, religiosi, culturali, economici, sociali e statistici relativi alle frazioni di Gnocchetto di Ovada e di Sante Criste di Belforte Monferrato, ma coinvolge un vasto territorio montano che si estende ai versanti della Colma e delle Ciazze nei comuni di Tagliolo Monferrato e Rossiglione.Nelle oltre trecento pagine del libro sono contenute molte fotografie storiche e cartoline d’epoca.

Il libro ripercorre l’evoluzione dell’area di confine tra l’Ovadese e la Valle Stura dal XVI secolo in poi. L’’autore, Renzo Pastorino, definisce questa valle “la terra dimenticata” e la analizza sotto vari aspetti, quali ad esempio economico, sociale, religioso, paesaggistico, culturale, lavorativo.

La situazione delle Valle Gnocchetto è quanto meno articolata: attualmente risulta suddivisa, sotto il profilo amministrativo, fra i comuni di Belforte (Monferrato) ed Ovada, quindi in provincia di Alessandria.

Come molti sapranno, la provincia di Alessandria è un’invenzione dell’esponente politico Urbano Rattazzi (Alessandria 1808 – Frosinone 1873) che nel 1859 riuscì a riorganizzare lo Stato (Ndr.: ancora Regno di Sardegna) in province, circondari, mandamenti e comuni, istituendo, tra le altre, una nuova provincia con capoluogo nella sua citta natale, comprendente territori fra loro disomogenei per storia e cultura. Il Regio decreto n. 3702 del 23 ottobre 1859, la cosiddetta Legge Rattazzi, creava infatti la nuova provincia dall’unione delle province di Alessandria, Tortona, e Casale, già appartenenti alla divisione di Alessandria, Asti, Acqui (comprendente Ovada e l’Oltregiogo) e Novi Ligure, quest’ultima sottratta alla divisione di Genova. A differenza di altri precedenti tentativi andati a vuoto (ad es. Gavi), Asti riuscirà finalmente nel 1935 a distaccarsi creando l’odierna provincia.

Oggi Valle Gnocchetto è esattamente al confine con la Liguria, in Valle Stura. Nella frazione si trova la Chiesa di Cristo Re, appartenente alla diocesi di Acqui. Nello Stura tra Ovada e Gnocchetto è possibile trovare pagliuzze d’oro, quasi sempre amalgamate con mercurio.

Storicamente, Valle Gnocchetto è sempre stata una zona agricola, formata inizialmente da cascine situate nelle vallate del versante occidentale del Monte Colma, nella zona del Termo, nella val­le di Pian del Merlo e lungo la strada del Turchino.

Nel Novecento ebbe un notevole sviluppo, grazie alla costruzione del cotonificio e di nuovi edifici nella zona di fronte alla chiesa.

Attualmente consta di un numero molto limitato di residenti, inferiore alle cinquanta unità;  è attraversata dalla Strada Statale 456 del Turchino lungo la quale, ogni anni, transita la classicissima “Milano – Sanremo“. Attraverso la frazione passa anche la linea ferroviaria “Genova-Ovada-Acqui” della Ferrovia “Asti-Genova“.

La pagina Facebook VALLE GNOCCHETTO è un punto di riferimento per tutti coloro che amano questa terra e desiderano rimanere in costante contatto con le novità, i fatti e le ricerche storiche.

Davide Pietro Boretti

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