Sempre più terreni agricoli vengono sottratti alle semine per l’agroalimentare
È di alcuni giorni fa la notizia che in quel di Rocca Grimalda (Al), come si legge su “Il Secolo XIX” de 23 agosto 2025, un comitato civico è insorto contro la realizzazione di un impianto fotovoltaico che dovrebbe sorgere su circa 20 ettari nel territorio di quel comune.
Il comitato, al grido di “Rispettiamo il territorio” ha presentato un corposo dossier denunciando presunte speculazioni sui terreni destinati all’agricoltura e anche il Comune di Rocca Grimalda ha rivolto una serie di chiarimenti all’Amministrazione provinciale, alla Regione Piemonte e alla ditta che dovrebbe realizzare l’impianto.
Vedremo come andrà a finire cero è che questi impianti fotovoltaici, ma anche le torri eoliche, stanno crescendo come funghi in Provincia di Alessandria e, tra la fuga dai campi e ora con questa “colonizzazione” tecnologica, i sedimi, dove un tempo sorgevano rigogliose le coltivazioni del grano, del mais e le marcite, che davano ospitalità all’Airone cinerino, così come i versanti collinari pettinati dai vigneti per la produzione dei nostri pregiati vini dell’Alto Monferrato e di Rondinaria, sono sempre più risicati.
Della questione già da tempo se ne è occupato anche un nostro affezionato lettore, Giorgio Falcone che si occupa di energia sin dall’età di 21 anni e oggi ne ha 89, si batte sempre con la stessa grinta per questo abnorme consumo di territorio perpetrato in nome della cosiddetta energia green, che se da un lato viene considerata come una fonte rinnovabile, dall’altro riduce gli spazi destinati alla produzione degli alimenti vitali, quali pascoli e coltivazioni agricole.
Giorgio Falcone, che ha inviato in redazione una lettera molto articolata sui suoi allarmi lanciati sia al mondo della politica, sia al mondo dell’informazione, sia alle associazioni di categoria punta il dito contro questa vera e propria “invasione” dei “parchi eolici” sui terreni agricoli.
Anche noi de “l’inchiostro fresco” avevamo affrontato questo tema, proponendo, più che l’occupazione dei terreni agricoli, l’uso delle grandi superfici delle coperture dei capannoni delle aree industriali, degli edifici pubblici e anche di quelli privati per l’impianto dei pannelli fotovoltaici. Avrebbe più senso.
Ad esempio lo scorso anno avevamo già sollevato l’argomento con alcuni articoli, sia nel 2023 come nel 2025, a firma di Umberto Cecchetto per posizionare sulle ampie terrazzate poste a copertura delle colombaie del cimitero di Novi Ligure (Al) con pannelli fotovoltaici per fornire energia sia per l’illuminazione del cimitero stesso, sia per le vie d’acceso e dei vicini edifici pubblici, quali ad esempio il Liceo Amaldi.
È notizia di questi giorni che su queste terrazzate verrà rifatta l’impermeabilizzazione ma nella delibera per questo intervento di manutenzione non vi è traccia per una eventuale predisposizione per un più che utile posizionamento di pannelli fotovoltaici.
Gian Battista Cassulo











