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UN BEL “SANTO STEFANO” TRASCORSO AL “BISCIONE”

Genova Marassi

Genova si sa per noi che veniamo dal Piemonte ogni qual volta ci decidiamo ad andarci, ci lascia sempre “con una faccia un po’ così”, come cantavano Bruno Lauzi e Paolo Conte negli anni Settanta, e anche io a Santo Stefano, “con quella faccia di chi parte per andare dove”, mi sono messo su un’autostrada deserta alla volta della nostra piccola grande mela.

Ospite di parenti e amici mi sono così ritrovato in un luogo dove il mare sembrava la pianura dei monti che avevo alle spalle.

Ero a Forte Quezzi, meglio conosciuto a Genova come il “Biscione”, un’incredibile unica costruzione lunga trecento metri che, seguendo le curve di livello della collina sulla quale è arrampicata, ospita quasi diecimila persone. Una città nella città!!!!!

Nata sul finire degli anni Cinquanta e costruita dall’INA Case popolari su progetto di un gruppo di architetti “illuminati”, questa costruzione dalle linee armoniose e bene inserita nel contesto naturale di sedime incastonato sui fianchi montagnosi del roccioso e selvaggio Appennino ligure, oggi è diventato ambita meta di ricerca residenziale e molte sono le giovani coppie che stanno sostituendo gli originari abitanti, per venire qui ad iniziare la loro vita futura.

Come appunto hanno fatto Mattia e Barbara che hanno trasformato il loro appartamento all’ultimo piano del “Biscione” in una vera e propria villa, con una vista che spazia sul cuore della Genova portuale che da Staglieno si distende, lungo le sponde del Bisagno, sino al mare.

E dalla terrazzata che, come un vero e proprio soggiorno all’aperto completa la loro casa, nelle giornate limpide si riesce ad intravvedere la Corsica spuntare all’orizzonte ed è facile spingere lo sguardo sino a Punta Martin e godersi tramonti mozzafiato!!!!!

Mentre dalle finestre sul retro è facile vedere passare tra i pini gente a cavallo, perché, si sa, i genovesi sono dei montagnini col mare nel cuore, che preferiscono scarpinare sui sentieri della Libertà.

Gian Battista Cassulo

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