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GIROVAGANDO PER LA VALLE SCRIVIA

Che l’erba del vicino sia sempre più bella, è cosa risaputa. Lo sanno bene poi gli abitanti della Valle Scrivia che spesso si lamentano dicendo che la loro è una valle vuota, che non c’è nulla da vedere; nessuna alta vetta da scalare e figuriamoci il mare.

In verità però, come ogni posto, ha le sue particolarità. Fatta tutta di piccoli centri, distesa tra le colline dell’appennino ligure, è possibile partire da un punto qualunque della Valle e ritrovarsi facilmente in mezzo alla natura. E così, dal comune di Arquata Scrivia, comune della provincia di Alessandria e ultimo del Piemonte, si passa nel comune di Isola del Cantone, il primo che si incontra nella Liguria.

Spostandoci in bicicletta, rispettando l’ambiente e i ritmi lenti della natura, abbiamo risalito con calma il corso del torrente Scrivia servendoci della SP35 dei Giovi (ex SS) che collega Genova con l’alta Lombardia attraversando però anche la provincia di Alessandria in Piemonte. Superato Isola del Cantone, siamo penetrati nel Comune di Ronco Scrivia dove abbiamo abbandonato la provinciale per immetterci in una piccola strada comunale che costeggia un piccolo ruscello (dove è presente una sorgente di acqua potabile immersa nel bosco) fino alla frazione Pietrafraccia situata a metà dalla collina. La nostra meta, situata in cima, è il Santuario della Bastia e la sua madonnina incastonata nella roccia.

Dopo un po’ di fatica la raggiungiamo e ci perdiamo ad osservare il panorama delle colline con i suoi piccoli paesi arrampicati. Crociefieschi di fronte a noi immerso nel sole ci indica la discesa che ora dobbiamo prendere per raggiungere Busalla e tornare sulla SP35 che ci ricondurrà a casa.

Ma ci perdiamo volentieri qualche minuto a cogliere la bellezza della natura circostante e a riflettere su quanto siamo fortunati ad avere tutto questo a pochi minuti da casa.

Fausto Cavo

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