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Il MITO DELLA BELLE ÉPOQUE

LE OPERE DI GIOVANNI BOLDINI IN MOSTRA AD ASTI FINO AL 10 APRILE

Dal 26 novembre 2022 al 10 aprile 2023 Giovanni Boldini (Ferrara 1842-Parigi 1931) viene celebrato con una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti

La Belle Époque, i salotti, le nobildonne e la moda: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, un genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can. Dopo le mostre dedicate a Chagall, a Monet e ai Macchiaioli, il nuovo progetto espositivo realizzato in collaborazione da Arthemisia e Fondazione Asti Musei è dedicato all’artista ferrarese e curato da Tiziano Panconi

Boldini è stato assieme a De Nittis e Zandomeneghi, uno degli italiens de Paris che meglio hanno saputo interpretare un’epoca caratterizzata dalla libertà, dalla creatività, dalla spensieratezza, destinata a essere travolta dall’incombere della stagione delle Guerre Mondiali.

Se l’Italia è stata il centro della cultura e dell’arte mondiale nel periodo medioevale e rinascimentale, non c’è dubbio che nell’epoca nella quale visse Giovanni Boldini è stata la Francia il laboratorio delle sperimentazioni artistiche e letterarie.
Oltre 80 opere sono protagoniste di un viaggio tanto cronologico quanto tematico nell’opera di Boldini. Se al primo piano troviamo i notissimi ritratti femminili di grande formato, in dialogo con l’imponente opera La Femme di Giacomo Grosso esposta in maniera permanente nel salone d’onore, al piano terra troviamo un’accurata ricostruzione del lavoro di Boldini come ritrattista, con una particolare attenzione alle “muse ispiratrici” che spesso sono state anche sue compagne di vita. In mostraanche alcuni ritratti maschili, una interessante natura morta e alcuni paesaggi.

Nei sotterranei di Palazzo Mazzetti, un focus sulle “divine” le donne ritratte da Boldini rappresentate con grandi stampe fotografiche.

La selezione di opere esprime al meglio la maniera del pittore, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile.

La mostra pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porre loro le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.
Negli anni della maturità e poi della senilità, la pennellata di Boldini diviene più rarefatta e dinamica: il suo stile, insieme classico e moderno, interpreta al meglio la vocazione estetizzante e progressista dei ceti sociali francesi di allora.

Quello dell’aristocrazia francese della Belle Époque è un mondo pervaso dal fascino dell’effimero e del decadente, come se percepisse già la tragedia incombente delle guerre mondiali. La rappresentazione del femminile che emerge da queste opere, tuttavia, caratterizza ancora oggi l’estetica e l’immaginario contemporaneo.

                                               Andrea Macciò

La mostra Boldini e il mito della Belle Époque è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, organizzata da Arthemisiasponsor Gruppo Cassa di Risparmio di Astie con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
Catalogo edito da Skira

La mostra resterà aperta fino al 10 aprile 2023, con orario 10-19 dal martedì alla domenica

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