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DEMOLITO IL “PONTE MORANDI”

Lettera ad un amico di Pozzolo Formigaro, Palenzona, a proposito del Ponte Morandi: Il ponte Morandi è l’emblema di un’Italia sempre divisa Palenzona sei un grande: in questa foto sono immortalati i primi cittadini della Repubblica perché il 1947 è l'anno dell'approvazione della Costituzione che entrerà in vigore il 1° gennaio 1948. La tua Classe è l'immagine visiva di quella che avrebbe dovuto essere la nuova Italia che, purtroppo, come ci insegnano le immagini del ponte Morandi, oggi sta crollando a pezzi. Io sono della classe del 1945 e sono nato quando ancora nel nostro Paese c'era la Monarchia e vigeva lo Statuto albertino. Non ho potuto votare nel referendum del1946, perché avevo solo un anno ma sono sicuro che avrei votato per la Repubblica, ma non certo per questa Repubblica che della demagogia ne ha fatto il suo vangelo e dietro la maschera dell'antifascismo (che è corretto impugnare contro l'avvento di ogni totalitarismo, ma che diventa strumentale quando agitatato a scopi pretestuosi) ha favorito i più loschi interessi, alevando una classe imprenditoriale avida e ingorda, lasciando, nel contempo, crescere al suo interno un antistato, la mafia, e sottostando al potentato temporale del Vaticano. Per riassumere tra i più loschi interessi che dal Dopoguerra ad oggi si sono annidati tra le maglie dello Stato, te ne cito uno su tutti: la dismissione del patrimonio dello Stato che ha di fatto favorito la privatizzazione degli utili e la socializzazione delle perdite. Il tutto in un clima politico che sino al 1989 (anno della Caduta del Muro di Berlino) ha diviso in due l'Italia tra due partiti a legittimazione esterna: comunisti e democristiani. Una divisione che ancora oggi permane tra chi vorrebbe continuare a mantenere i vecchi privilegi e chi invece vorrebbe abbatterli. Un'Italia dunque sempre divisa dagli interessi dei pochi a danno dei molti, come l'immagine emblematica del ponte Morandi sospeso nei suoi due monconi ci sta dimostrando!!!! Personalmente vorrei vedere un'altra Italia: un'Italia più rispettosa di se stessa. Più fiera della sua cultura e di quello che è stata, assieme all'antica Grecia, come culla della nuova civiltà!!!! Noi, ovvero le generazioni del 1945, del '46 e del '47, le tre generazioni simbolo della ricostruzione, forse abbiamo fallito in questo. Non ci resta che sperare in quei giovani che si stanno apprestando a prendere questa pesante eredità. Un abbraccio da Gian Battista Cassulo

Ieri, venerdì 29 giugno, il “Morandi” è stato fatto saltare in aria. Si chiude così una storia che noi avevamo, sin dallo scorso anno, documentato quasi in diretta.

Ci sembra giusto ora condividere anche questi video della demolizione, che sono ormai di dominio pubblico, anche sulle nostre pagine face book e sul nostro sito, quale atto dovuto.

Infatti è calato il sipario su una pagina di storia locale, e non, che a nostro giudizio non è stata del tutto chiara e per la quale la Procura della Repubblica di Genova non è ancora arrivata a scioglierne tutti i nodi.

Per noi de “l’inchiostro fresco” il crollo, prima, e l’esplosione oggi del “Morandi“, altro non è che l’immagine reale e precisa del Paese: un Paese che, purtroppo, sta affondando nel mare della demagogia e degli interessi dei grandi gruppi di pressione. Soprattutto quelli di altri paesi.

Riusciremo a salvarci? Certamente, perché lo spirito italico è superiore ad ogni evento, come è dimostrato dal quasi 90% del patrimonio artistico e letterario del mondo custodito nei nostri musei, nelle nostre città, nelle nostre innumerevoli realtà territoriali locali.

Un patrimonio purtroppo a volte non curato e lasciato nell’abbandono più totale, in spregio all’art. 9 dei Principi fondamentali della nostra Costituzione.

Ma eccovi le immagino del “Morandi” che crolla nella loro successione: la preparazione dello scoppio, i tecnici al lavoro (con il supporto prezioso del personale specializzato dell’Esercito)  e la demolizione perfettamente riuscita al millimetro.

E questo altro non è che l’ennesimo esempio della nostra cultura, ovvero della preparazione dei nostri tecnici che tutto il mondo ci invidia.

Gian Battista Cassulo e Fausto Cavo

I video:

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