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NUOVE RESTRIZIONI E NUOVI TIMORI PER IL SETTORE DELLA RISTORAZIONE

A rischio un settore fondamentale del patrimonio identitario italiano

Nella foto scattata prima delle norme anti Covid-19, i ristoratori della Val Borbera e Valle Spinti

Alla luce del nuovo DPCM e delle nuove restrizioni, che, settimana dopo settimana, si fanno sempre più stringenti facendoci rivivere di fatto momenti che speravano di aver almeno in parte superato, pubblichiamo qui di seguito un’accorata dichiarazione resa dal Presidente dell’Associazione Albergatori e Ristoratori della Val Borbera e Valli Spinti, signor Michele Negruzzo, esponente di una delle categorie professionali maggiormente pregiudicate dall’attuale situazione pandemica. Queste le sue parole…

“Dopo che ci siamo adeguati con divisori, cartellonistica, gel igienizzanti, percorsi, etc; dopo che abbiamo ridotto i coperti; dopo che ci siamo organizzanti con i turni; dopo che abbiamo “schedato” i nostri clienti; dopo che abbiamo imparato a fare anche i “vigili” nei nostri locali; dopo che ci siamo sentiti apostrofare anche a mali parole; dopo che siamo stati derisi perché facciamo rispettare le regole…ecco che è arrivata “la potenza di fuoco“: chiusura alle 18 e addirittura “resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto“.

Tutti noi perdiamo il servizio della cena che equivale a dire almeno al 50% altri di noi che fanno solo servizio serale perdono addirittura il 100%.

Nelle nostre seppur splendide valli e nei nostri meravigliosi paesi vi lasciamo immaginare l’incidenza della consegna a domicilio data la densità di popolazione; idem riguardo all’asporto anche se potrebbe avere un minimo di incidenza nei fine settimana, ma non crediamo siano queste “concessioni” a fare la differenza.

I nostri locali, rispettando le distanze etc, hanno una capacità di accoglienza attuale, per esempio, di 40 persone, all’ora di pranzo è consentito, perché sono sicuri; alle ore 20, con gli stessi criteri, non sono più sicuri.

Avreste potuto ascoltare il nostro settore, avreste potuto ridurci ancora di più i coperti serali, si sarebbero potuti spalmare i coperti in più turni per evitare assembramenti, si sarebbe potuto lavorare solo ed esclusivamente su prenotazione.

Ragionando con chi è sul campo avreste potuto trovare delle soluzioni eque e condivise; soprattutto si sarebbe potuta evitare la chiusura alle 18 che comporta il serio rischio per tanti di noi di trovarsi in grave difficoltà.

È sempre più dura, è sempre più difficile, ma resisteremo, combatteremo le nostre battaglie e ne usciremo, sicuramente ammaccati, magari con le ossa rotte, ma ancora una volta vincitori, perché noi borberini siamo tosti”.

Presidente dell’Associazione Albergatori e Ristoratori della Val Borbera e Valle Spinti – Michele Negruzzo

Un grido di allarme questo in nome di tutti coloro che, come il signor Negruzzo ed i suoi associati, portano avanti la tradizione gastronomica e turistica del nostro Paese con tanto sforzo, dedizione e sacrificio, mantenendo vivo il patrimonio identitario italiano. Un settore che, più che mai in questo momento, necessita di essere ricordato e supportato, e che non possiamo assolutamente permetterci di perdere.

Samantha Brussolo

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