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IL PARCO CASTELLO DELLA MIA INFANZIA

Con gli occhi di un bambino il ricordo di com’era questo polmone di verde, quasi una sentinella sul centro storico di Novi Ligure

Il Parco Castello di Novi Ligure era un’oasi di verde attorno al quale un tempo si riconosceva tutta la città e il Centro storico era la naturale prosecuzione di quel parco frequentato da famiglie, bambini e pensionati. C’era ai tempi andati anche una pista da ballo, un piccolo bar e le panchine.

A metà degli anni Ottanta, la allora Associazione Polisportiva Novese perorò la causa per fare allestire nel parco un “Percorso verde ginnico sportivo” sull’esempio di quelli già esistenti a Voltaggio e alle Capanne di Marcarolo. Si prese a cuore la questione l’allora Presidente della Provincia di Alessandria, Angelo Rossa, che mandò i suoi tecnici a Novi e venne realizzato in Castello un bellissimo percorso attrezzato libero a tutti, ma poi, complice la scarsa manutenzione, cadde nell’oblio.

Sempre negli anni Ottanta il Parco fu anche scelto come location di una mostra d’arte di strada, però la trascuratezza nella quale furono lasciati andare i vialetti e le aree verdi, allontanò sempre più i novesi da questo storico luogo.

Per rivalutarlo fu anche tentata la creazione di un “Parco avventura”, ma con scarsa fortuna.

Ora sembra che per la sua riqualificazione l’Amministrazione comunale voglia spendere una cifra attorno ai tre milioni e mezzo di euro.

Non sta a noi giudicare l’entità e i contenuti di tali interventi, ma per quel che ci riguarda pensiamo che i novesi volevano e vogliono, non tanto cose megagalattiche, ma cose semplici e immediate, per potere in tutta tranquillità godersi il fresco e l’aria pura di un “bosco in città” o di esercitare una sia pur semplice e immediata attività sportiva e ricreativa, come appunto permetteva un “Percorso verde ginnico attrezzato”.

Insomma i novesi vorrebbero riappropriarsi del loro castello, magari rinnovato e rinvigorito con nuove e più idonee piantumazioni, per godersi il tempo libero e un attimo di pace, proprio come se lo ricorda il bambino, del quale nel video ci parla il nostro Umberto Cecchetto.

Perché le cose semplici sono le più vere!

Gian Battista Cassulo

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