
Il 10 Febbraio ricorre la giornata del Ricordo, a memoria del massiccio esodo delle popolazioni italiane del territorio giuliano dalmata e dei massacri perpetrati dalla dittatura slava, tenuti nell’oblio per oltre cinquant’anni

La testimonianza di Livia Bracco, esule giuliano dalmata, costretta forzatamente a lasciare l’Istria, sua terra di origine, come accaduto ad altri 300.000 italiani, al termine della Seconda Guerra Mondiale ed a costruirsi una nuova vita nella patria italiana, in particolare nelle terre d’Oltregiogo e l’intervista a Fabrizio Priano, Presidente del Comitato 10 Febbraio per la Provincia di Alessandria, organizzatore degli eventi commemorativi dell’8 e 9 febbraio per il Piemonte.


Il Comitato 10 Febbraio, associazione di promozione sociale con lo scopo di difendere e diffondere la cultura italiana delle terre giuliane e dalmate, mantiene vivo nella ricorrenza del 10 Febbraio il ricordo delle tragedie che hanno colpito le popolazioni giuliano dalmate nel corso del novecento. In occasione del programma commemorativo del 2025 (Vedi box in calce), l’attrice Angela Agostinetto porterà come contributo alle iniziative piemontesi del Comitato l’interpretazione di alcune memorie scritte di proprio pugno dai genitori di Livia, emigrati dal paese di Lussinpiccolo, oggi Mali Lošinj, località dell’isola di Lussino in Croazia. Il programma, in pillole, fa parte di un più ampio progetto teatrale che l’autrice Angela Agostinetto sta allestendo sul tema degli espatri forzati e delle persecuzioni razziali.
LA TESTIMONIANZA DI LIVIA BRACCO, OGGI NELLE TERRE D’OLTREGIOGO, ESULE GIULIANO DALMATA


Grazie Livia per la tua disponibilità ad anticipare brevemente ai lettori dell’Inchiostro Fresco la vicenda della tua famiglia.
Oggi a Lussinpiccolo è rimasto meno dell’1% di persone di origini italiane. Siamo fuggiti tutti, chi clandestinamente, chi, come la mia famiglia, secondo il rigido protocollo della dittatura. Abbiamo subito ogni sorta di angherie: i miei genitori hanno rischiato persino i lavori forzati. Finalmente, nel ‘51 siamo riusciti ad espatriare, i miei genitori, mio fratello maggiore di 5 anni, io di 2 anni e mezzo, mia sorellina di appena 11 mesi, i nonni e molti zii. Abbiamo ottenuto di mantenere le nostre proprietà.
Abbiamo avuto inoltre la fortuna di poterci appoggiare a dei parenti emigrati anni prima, residenti a Genova, che ci hanno accolto e supportato, consentendoci di uscire rapidamente dal centro di smistamento profughi di Udine. Ho messo a disposizione dell’attrice Angela Agostinetto le testimonianza scritte da mia madre affinché tutti possano maturare la consapevolezza delle vicissitudini che abbiamo attraversato ancorché la mia famiglia si ritenga fortunata a non aver vissuto direttamente la tragica esperienza delle foibe.
Quanto è stato difficile per la tua famiglia ricostruire la vostra vita qui nell’Oltregiogo?
Purtroppo, è stato inizialmente piuttosto difficile poiché abbiamo riscontrato ostilità in molte persone. Al tempo vi era parecchia disinformazione: i più ritenevano erroneamente che fossimo di origine slava. Nessuno aveva segnalato loro che noi siamo italiani due volte: prima per nascita e poi per scelta. Superata la diffidenza iniziale, le persone del territorio ci hanno capito ed accettato benevolmente. I miei genitori hanno sempre dato dimostrazione di grande onestà e rettitudine, hanno partecipato fattivamente alla vita sociale. I miei fratelli ed io abbiamo frequentato le istituzioni scolastiche e abbiamo costituito le nostre famiglie. Abbiamo mantenuto sempre i contati con i molti nostri conterranei che hanno scelto l’Oltregiogo come nuova patria, in particolar modo con i gruppi radicati a Tortona ed a Busalla.
Come vivete oggi il rapporto con la Vostra terra natale?
Nel ‘56 abbiamo ottenuto un primo permesso turistico per far ritorno a Lussinpiccolo. Anch’io, da ragazzina e fino al crollo della dittatura, ho toccato con mano la durezza della vita sotto il regime: scaffali vuoti nei negozi, razionamenti e lunghe file al momento dei rifornimenti.
Oggi il nostro piccolo paese è una ridente località turistica, appartiene alla Croazia. L’euro è la moneta unica che circola correntemente. Si vive ad un livello molto simile a quello italiano, anzi, talvolta i prezzi sono anche più alti rispetto ai nostri. Purtroppo di italiano e di italiani è rimasto molto poco. Peccato!
Mio marito ed io torniamo ogni anno, talvolta anche per periodi importanti, ancorché io mi senta italiana, italiana due volte come tutti i profughi giuliano dalmati: prima per nascita, poi per scelta!
Davide Pietro Boretti
PIEMONTE: GLI APPUNTAMENTI PER LA GIORNATA DEL RICORDO
Gli appuntamenti con la partecipazione del grande scrittore, giornalista Fausto Biloslavo, organizzati dal Comitato 10 Febbraio del Piemonte in collaborazione con l’Associazione Culturale Libera Mente Laboratorio di Idee, dedicati al Giorno del Ricordo, la solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda il massacro delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, saranno: SABATO 8 febbraio, ore 15,00 Tortona – SABATO 8 febbraio ore 20,30 Ivrea – DOMENICA 9 febbraio, ore 10,30 Castello di Macello (To) – DOMENICA 9 febbraio, ore 15,30 Castello di Fossano (Cn)
INTERVISTA A FABRIZIO PRIANO PRESIDENTE DEL COMITATO 10 FEBBRAIO PROVINCIA DI ALESSANDRIA

Gli eventi per l’anno 2025 sono organizzati dal Presidente Regionale per il Piemonte del Comitato Febbraio Denis Scotti e dal Presidente per Provincia di Alessandria del Comitato 10 Febbraio Fabrizio Priano. Abbiamo raccolto le dichiarazioni del dr. Fabrizio Priano:

“Quest’anno per le manifestazioni dedicate al Giorno del Ricordo, abbiamo voluto organizzare una due giorni di incontri e dibattiti in giro per il Piemonte, con il grande giornalista, scrittore Fausto Biloslavo e con letture di brani tratti dai diari delle vittime dell’esodo, un modo per non dimenticare e far conoscere in modo sempre maggiore il dramma che in quegli anni, molte persone inermi hanno dovuto subire per il solo fatto di essere italiani. Crimini commessi dai comunisti titini e rimasti impuniti.”
Davide Pietro Boretti
In allegato il filmato che girammo il 10 febbraio 2021 a Novi Ligure in occasione del ricordo della tragedia dalmata
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