INTERVISTA A FEDERICA SASSAROLI

Andrea Macciò ha incontrato, nell’antico borgo di Variana (Al), la poliedrica artista Federica Sassaroli: attrice, comica, doppiatrice, speaker e formatrice

Chi è Federica Sassaroli?

Dal 2007 Federica è la voce IVR di Vodafone Italia (ovvero la voce registrata che dice: “il cliente da lei chiamato può essere spento o non raggiungibile”) ed ha prestato la voce per voice over televisivi, filmati e spot aziendali. Nel 2011 ha vinto il Festival Nazionale del Cabaret in Rosa e il Festival delle Arti, e si è esibita fra l’altro al noto Zelig di Milano. Il suo canale principale è il teatro nel quale propone monologhi che portano avanti tematiche esistenziali con grazia e leggerezza. È teacher internazionale di yoga della risata. Una delle voci artistiche di punta del nostro territorio, con la quale abbiamo cercato di fare il punto della situazione dei suoi progetti e dello stato del mondo dello spettacolo in questi anni cosi’ difficili per la cultura. Il suo sito personale è www.federicasassaroli.com

Ma ecco quanto ci ha detto nel corso della nostra intervista in esclusiva

Quali sono i tuoi progetti per la prossima stagione artistica?

A livello locale, ci sarà il laboratorio di teatro per bambini e ragazzi, come ogni anno ad Arquata Scrivia, e il corso di vocalità e public speaking per adulti. Mi piacerebbe andare avanti con il teatro, ma quasi tutti almeno fino a gennaio non hanno fatto neppure programmazione. Quindi la vedo abbastanza grigia, ma non mi voglio scoraggiare. E allora la mia idea è questa: se non posso recitare in teatro, apritemi le case! Io arrivo e faccio uno spettacolo, anche per pubblici minuscoli. Per me, il teatro deve essere per tutti, si deve ritrovare una dimensione di incontro con l’altro. Se questo incontro non può essere con l’altro, sarà nelle case.

Nel lungo periodo di chiusura dei teatri e della formazione, come hai riorganizzato il tuo lavoro?

Dallo scorso anno. mi sono dovuta riorganizzare e adattare la formazione e lo spettacolo all’on line. Non credevo fosse possibile riuscire a fare on line una formazione o uno spettacolo. È chiaro, non è uno spettacolo nel senso tradizionale, fatico a chiamarli spettacoli, è un’altra dimensione. Questa situazione ha avuto anche un vantaggio, uno solo: ci ha dato la possibilità tramite l’on line di raggiungere anche persone distanti fisicamente. Abbiamo potuto facilitare i processi creativi ed emozionali anche di persone che abitano in Sardegna e Sicilia. Questo è stato molto bello. È chiaro però che è sempre meglio incontrarsi. Con l’accademia DeiSI, creata assieme a Marta Molinari, che sta per Dinamiche Energetiche Interiori (tecniche finalizzate a osservare sé stessi, comprendere le proprie dinamiche, i propri autosabotaggi e ad entrare in un processo di cambiamento) e Spiriti Indipendenti, (i nostri docenti), abbiamo deciso, sperando di poter lavorare normalmente, di continuare con i corsi on line anche quest’anno. È bello sapere di poter superare la distanza!! L’obbiettivo di questa accademia è avere una formazione a 360 gradi, per corpo e mente.

Altri progetti artistici o formativi?

A livello di faceto, inizierò la collaborazione con i ragazzi de “Se i social network fossero sempre esistiti”. Siccome io sono stata per 14 anni la voce nazionale IVR di Vodafone, ho inventato il personaggio della segreteria telefonica umana. Farò la segreteria telefonica di Foscolo, Leopardi e altri…le ho provate nei live quest’estate, sono piaciute, sono carine. Sono contenta di lavorare per loro, sono stata la voce dei loro audiolibri, su Audible li trovi con la mia voce. Il prossimo sarà la Divina Commedia. Si intitola, la “Divina Commedia riveduta e scorretta”. A livello di certezze ci sono queste. Certezze, si fa per dire….

Come hai vissuto personalmente questo periodo di grande difficoltà del mondo della cultura, del teatro e dell’arte? Ha cambiato il tuo modo di lavorare?

Sento oggi più che mai un grandissimo bisogno di incontro con l’altro, di contatto umano. Prima ero convinta che lo spettacolo si potesse fare solo a certe condizioni, solo in un teatro. Anche per una certa idea di sacralità che io sento legata al teatro, al palcoscenico. Ora mi viene da dire: chiamiamo i vicini, mettiamo cinque sedie e facciamo uno spettacolo. E nulla impedisce che questo posto possa diventare “sacro” come il teatro. Per esempio, qualche tempo fa qua in paese mi hanno allestito come se fosse un palcoscenico lo spazio che usavano per le sagre. Era riadattato perfettamente, ma era una cucina…anche se avevano messo i tendaggi, avevano fatto il fondale, ricreato la situazione del palcoscenico. A un certo punto una persona è salita su quello che io reputavo ormai un palco e lo ha usato come cucina. E mi è venuto quel riflesso: ma questo qui è un palcoscenico, io sono qui che sto parlando…. è un luogo “sacro” come il teatro! Il sacro è qualcosa di ben diverso dalla religione. Il sacro, la spiritualità fa parte dell’uomo.

                              Andrea Macciò

Le foto di Federica Sassaroli sono di Luigli Bloise

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *