Equus caballus

Questa rubrica potrebbe partire… dall’inizio. Ovvero: che cosa è un cavallo?

E’ un animale. Quindi possiede due caratteristiche di questo “regno”: è eterotrofo e si muove. Il termine eterotrofo sta ad indicare che non riesce a sintetizzare “ex novo” le molecole organiche di cui necessita per vivere e riprodursi. Insomma, non è un albero, che si arrangia da solo.

Di specie animali ce ne sono un sacco, e pare che siano ancor di più le specie esistenti che non conosciamo, o che comunque non abbiamo ancora identificato come tali. Quindi, non è un albero (e neanche un fungo), ma sarà il caso di aggiungere qualche dettaglio.

Senza addentrarci in tutta la complessità della classificazione delle specie, ricordiamo che è un animale vertebrato (trascurando che appartiene al Phylum dei Cordata, e altro). Insomma, ha la colonna vertebrale, la cui parte più appariscente è naturalmente la coda. Ma siamo ancora parecchio lontani dall’aver identificato il cavallo: anche le lamprede, i dipnoi (quei pesci che ogni tanto vanno a passeggio) e gli aironi sono vertebrati.

Passo successivo (anche qui tagliando qualche step intermedio): il cavallo è un mammifero! Per la precisione, un mammifero placentato. Insomma, non fa le uova come le galline o i dinosauri, ma partorisce e allatta la prole.

Epperò ci sono oltre 5000 specie di mammiferi, dai pipistrelli alle balene. Procediamo, quindi. E’ un perissodattilo, e qui già si differenzia rispetto a noi, intesi come Homo Sapiens Sapiens (si vede che siamo noi a dare i nomi?), visto che noi siamo nei Primati. Ma oltre che non essere una “scimmia”, il fatto che sia perissodattilo ci dice che non è né un carnivoro, né un artiodattilo. Cominciamo da quest’ultima differenza: vuol dire che lo zoccolo del cavallo è fatto da un solo “dito” (è un ippomorfo…), contrariamente alle pecore, artiodattili, il cui zoccolo è formato da due “dita”. Più che sul numero di dita, mettiamo l’accento su un fatto: i ruminanti sono artiodattili, ergo i cavalli non sono ruminanti! Anche se sembrano non essere così diversi da una mucca, c’è però questa fondamentale differenza, che ha importanti ripercussioni sulla gestione del cavallo. Ne parleremo.

Thor, esempio esemplare di cavallo bardigiano. Fotografato alla Scuderia La Bellaria. Nella foto “di copertina” una rappresentazione di Eohippus (50 milioni di anni fa), progenitore dei moderni cavalli

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