LE “UOVA D’ORO” DI UNA GANG DI SPACCIATORI ALESSANDRINI

Le “uova d’oro” erano tossicodipendenti che si rivolgevano alla banda per avere droga a credito ma che poi dovevano pagarla a prezzi esorbitanti a suon di violenze e inauditi pestaggi. Vittime un libero professionista di Serravalle Scrivia e un imprenditor edile di Felizzano

BRILLANTE OPERAZIONE DEI CARABINIERI DI ALESSANDRIA

Ti do la droga a credito, poi me la paghi dopo. Intanto goditela”. Così, in termini amichevoli una gang di spacciatori si presentavano al tossicodipendente di turno in crisi di astinenza e senza mezzi finanziari per pagarsi la dose.

Ma l’atteggiamento amichevole durava poco perché poi al momento dell’incasso il prezzo della dose lievitava sino a triplicarsi in caso di mancato o ritardato pagamento.

Erano le cosiddette “multe”, una manna dalle “uova d’oro”, che questa gang formata da un albanese e da un alessandrino, riscuotevano dai malcapitati di turno e le riscossioni avvenivano a suon di botte violente e spietate.

Le indagini condotte dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Alessandria sono scattate lo scorso mese di agosto, a seguito della disperata denuncia della convivente di una delle vittime, un libero professionista domiciliato a Serravalle Scrivia.

Quest’ultimo, nel frattempo, a seguito dell’ennesimo violentissimo pestaggio, era stato ricoverato in ospedale ed aveva addirittura perso parzialmente l’uso della vista.

Il modus operandi della bandaera ben collaudato, ed era analogamente già stato adottato, con la complicità di altri 4 soggetti gravitanti negli stessi “bassifondi” dell’uso e dello spaccio di droga alessandrino, ai danni di un imprenditore edile 38enne di Felizzano e già meditavano di eseguire nei confronti di altri soggetti tossicodipendenti già individuati quali potenziali “obiettivi”.

Questa banda, che si avvaleva anche di un apparato localizzatore GPS per seguire e tenere sotto controllo le proprie vittime, oltre allo spaccio si dedicava anche ai furti con scasso e proprio durante uno di questi furti, la banda, ignara di essere nel mirino dei Carabinieri, veniva sorpresa a Cessole, nell’astigiano, dopo avere svaligiato un esercizio commerciale del posto con una refurtiva ammontante a 5 mila euro.

I componenti della banda sono stati posti agli arresti domiciliari e ieri (sabato 7 novembre 2020) due di essi sono stati trattenuti in carcere per esigenze cautelari e ulteriori accertamenti.

Gian Battista Cassulo

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