VOGLIO DIGNITÀ, NON UN SALARIO DA FAME

Da una persona sfortunata nella vita, abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto per trovare un lavoro dignitoso. Noi abbiamo provveduto ad inquadrare la sua richiesta alla luce degli avvenimenti politici e sociali più importanti che hanno caratterizzato la fase di cambiamento che tutti noi stiamo vivendo.

Sono nato a Busalla nel 1967, un anno prima del mitico ’68, quando nel modo si agitavano i grandi cambiamenti sospinti dall’universo giovanile che stava prendendo coscienza di sé e prepotentemente invocava nuovi spazi. Io però, nella realtà della mia cittadina, che molti la chiamano ancora la piccola capitale della Valle Scrivia, non sono stato toccato da quei cambiamenti. Sono andato a scuola e ho conseguito la Licenza media, poi la qualifica di segretario d’azienda, e quindi mettermi subito alla ricerca di un lavoro.

Nell’ottobre 1989, proprio quando stava per crollare il Muro di Berlino e il mondo si apprestava a vivere un altro epocale cambiamento, entravo come manovale nei Magazzini Standa, e le mie mansioni erano quelle di tenere in ordine il magazzino.

Credevo di aver trovato la mia strada, ma non fu così. Nuovi cambiamenti erano nell’aria. I partiti storici come il P.C.I. e la D.C., con la caduta del Muro, si stavano disfacendo come neve al sole e in Italia c’era aria di crisi e in quel quadro di diffusa incertezza, nel 1991 persi il lavoro.

Non mi persi d’animo e mi misi alla ricerca di un altro lavoro, ma nel 1992, il terremoto del Pool Mani Pulite di Milano, pur dando un colpo di scopa al vecchio sistema politico, creò anche un periodo di forte instabilità che per me, povero diavolo, si tramutò in una infinita precarietà, fatta di lavori saltuari sottopagati, per competere con la nascente globalizzazione che faceva giungere in Italia prodotti a prezzi stracciati, perché realizzati in paesi lontani, dove anche i bambini lavoravano 10 o 12 ore in fabbriche da noi impossibili!

Dal settembre 1999 ad oggi ho trovato un nuovo lavoro: faccio le pulizie, perché in questa “rivoluzione tecnologica” coi computer non me la cavo tanto bene (faccio parte dei cosiddetti “analfabeti digitali“), ma, in uno Stato ormai preda delle privatizzazioni più selvagge targate “Prodi & Company“, dove domina la legge del più forte, non ho nessuna tutela e sono stato lasciato in balia del cosiddetto “prendere o lasciare” e così da 22 anni lavoro senza essere messo in regola con i contributi e ho uno stipendio bassissimo, da fame.

Adesso ci si è messo di mezzo anche il Covid e abbiamo un Generale a non so quante stelle che ci comanda in questa guerra contro un virus che sta cambiando sempre aspetto e forma, quasi come il gatto che gioca col topo e, mentre qualcuno in questa pandemia guadagna soldi a palate, io non ce la faccio più, nonostante tutti i “Decreti cura Italia” che a me personalmente non hanno giovato a nulla!.

E allora lancio un grido d’aiuto e di dolore nello stesso momento: nel mio Paese forse non esiste più un imprenditore che possa offrirmi un lavoro dignitoso e uno stipendio adeguato?

Eppure, anche se ho 54 anni, la voglia di lavorare non mi manca!!! Se qualcuno mi volesse aiutare trovandomi un lavoro, scriva sotto questo articolo un post e io sarò l’uomo più felice di questa terra!

Un 54enne con tanta voglia di lavorare

FONTE: la foto di Arcuri è stata tratta da Internet, tratta da Repubblika e scattata da Quarta

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