UNA DOMANDA AGLI ESPERTI DI INGEGNERIA COSTITUZIONALE

Cari Lettori in seguito alle nuove norme in ordine alla sanità pubblica, chiederei lumi agli esperti di ingegneria costituzionale per sapere se il Governo si è attenuto correttamente al dettato costituzionale, che prevede all’art. 32 una disciplina per legge dei “trattamenti sanitari obbligatori”

Gli ultimi provvedimenti in materia che il Governo ha testé varato, sono infatti avvenuti per decreto (che dovrà essere ratificato dal parlamento entro 60 giorni dalla sua entrata in esecuzione) e non già per legge votata dai due rami del Parlamento, con successiva ratifica del Presidente della Repubblica. Mattarella (nella foto di copertina con Draghi davanti al Quirinale), che ha insegnato Diritto costituzionale all’Università di Palermo ed è stato Giudice della Corte costituzionale, avrà sentito e allertato Draghi in materia?

Volutamente parlo di “ingegneria costituzionale” e non di esperti in “diritto costituzionale” perché al giorno d’oggi, più che la letteratura giuridica a farla da padrone sono gli escamotage giuridici che sostanzialmente aggirano, se non travisano la Costituzione stessa.

In conclusione permettetemi una amara riflessione: devo dire che questa pratica di “ingegneria costituzionale” è stata ed è in larga misura attuata da quelle forze politiche che si sono sempre levate in difesa del Parlamento e della Costituzione e che ora, giunte finalmente al governo, ne fanno invece carta straccia!

Gian Battista Cassulo

  

One Reply to “UNA DOMANDA AGLI ESPERTI DI INGEGNERIA COSTITUZIONALE”

  1. Non vedo problemi.
    Come ben sai un DL ha valore di legge. C’è solo il vincolo di approvazione dal Parlamento entro 60 GG.
    E direi che il requisito di “necessità e urgenza” c’è tutto ed ampiamente. Casomai avrei qualche dubbi su decreti come il “milleproroghe”, ma in questo caso proprio no.
    Ciao
    Fioravante

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