SIAMO TUTTI SORVEGLIATI?

UNA RIFLESSIONE DOPO AVER VISTO “L’UFFICIALE E LA SPIA” DI ROMAN POLANSKI CHE RICORDAVA “L’AFFAIRE DREYFUS”

Per ognuno di noi nelle “segrete stanze” viene conservato un fascicolo che contiene tutte le pieghe della nostra vita. È un faldone e può essere più o meno grosso a seconda del ruolo che ognuno di noi ha nella società…

È giusto che sia così? Certamente, è giusto che sia così perché uno Stato che si rispetti deve sapere tutto dei suoi cittadini. Ne va della sua integrità. E noi dovremmo essere contenti di questa situazione di sorveglianza? Certamente perché rappresenta la tutela di tutti noi, ovvero rappresenta la nostra sicurezza. Ma allora la libertà? La libertà sta nella nostra Costituzione, nel rispetto delle sue norme, ma soprattutto nell’applicazione del suo dettato. È lì la nostra libertà e tutti i controlli che su di noi vengono fatti, quando ognuno di noi si attiene al dettato costituzionale, altro non rimangono che carta o addirittura carta straccia.

E se questi controlli, si trasformassero in ritorsioni o depistaggi? Sarà sempre e solo la Costituzione a salvare chi potrebbe cadere in questo baratro buio, perché la Costituzione prevede la libertà di pensiero, di voce e di stampa.

E in una società che si rispetti ci sarà sempre qualcuno che, raccogliendo la Carta costituzionale, si farà paladino di chi è stato ghermito da quel baratro e se non subito, sarà poi il tribunale della storia a proclamare la sua giustizia.

Gian Battista Cassulo

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