UN TEMPO LA STAZIONE DI DERBY ERA IN FIORE

Una Regione non deve ragionare solo in termini di convenienza economica ma deve fornire servizi al proprio territorio e una linea ferroviaria è un servizio a tutti gli effetti

Alcuni giorni fa casualmente siamo capitati a Derby, caratteristico borgo del Comune di La Salle, che, inserito nella Valdigne, formata da rinomate località turistiche come Courmayeur, La Thuile, Pré Saint Didier, Morgex e appunto La Salle con tutto il suo ampio circondario, si trova nell’alta Valle d’Aosta.

Un luogo dunque dove “tutto il mondo” viene qui perché qui c’è il “tetto d’Europa” con il Monte Bianco e la sua scenografica catena, qui ci sono le terme di Pré Saint Didier, che già gli antichi romani conoscevano bene e qui ci sono gli alpeggi d’alta quota dove le forti e mansuete mucche valdostane producono il latte per la rinomata Fontina, ma qui c’è anche l’irruente Dora – sul cui impetuoso corso è facile vedere numerosi gommoni impegnati in gare di rafting – alimentata da numerose cascate, ricche d’acqua e altamente scenografiche per i loro salti come quella del Lenteney, che arricchisce il panorama di Derby.

La Valle d’Aosta, dunque, un piccolo paradiso in terra, un angolo di piccola Svizzera, se per Svizzera intendiamo l’amore per la natura, l’ordine e la cura dell’ambiente.

E invece no, perché se qui si viene per sciare, scalare montagne, fare trekking, andare in mountain bike o su classiche bici da corsa o su quelle con la pedalata assistita, oppure per fare “ciaspolate” in inverno e camminate in estate, o semplicemente per riposarsi e posare gli occhi sulle immutabili Alpi, il degrado in buona parte di questa regione è evidente e palpabile.

Camminando in alta quota è facile infatti imbattersi in antiche malghe abbandonate e ridotte ormai ad un cumulo di macerie, se non recuperate molto frettolosamente con coperture provvisorie in lamiera, muretti a secco di vecchi sentieri pericolosamente diroccati e i sentieri stessi in alcuni punti lasciati con scarsa manutenzione se non pericolosi, per non parlare delle segnalazioni sentieristiche a volte mancanti se non contradittorie.

E in questo degrado si inserisce anche la linea ferroviaria “Aosta – Pré Saint Didier” che ormai è ridotta ad una boscaglia, con le sue stazioncine e fermate, un tempo accoglienti, vive e fiorite, ora mangiate da erbacce e rampicanti.

Eppure questa linea ferroviaria ha svolto, e certamente ancora oggi potrebbe svolgere, un servizio eccellente, collegando, sia con il sole sia con la neve, l’Alta Valle con il resto della rete ferroviaria nazionale, come anche ci dimostrano le numerose segnalazioni che ci sono giunte in redazione in seguito ad un nostro precedente servizio sulla fermata di Derby.

Ad esempio da Savignone, ridente località dell’Alta Valle Scrivia e oggi facente parte della Città Metropolitana di Genova, una nostra lettrice, Maria Angela Garrè ci ha inviato una sua foto di famiglia, scattata proprio sul marciapiede della fermata di Derby, mentre è in attesa, a fine vacanze estive, del treno per Aosta per rientrare direttamente a Genova.

E la foto che ci ha inviato questa nostra lettrice ci fa vedere una stazioncina curata anche nei piccoli particolari e bellissima a vedersi!!

Perché ora questo degrado? Dicono che questa linea era antieconomica, ma un ente pubblico come lo è una Regione non deve ragionare in termini di convenienza economica ma deve fornire servizi al proprio territorio e una linea ferroviaria è un servizio a tutti gli effetti.

E comunque, anche nel caso le “casse fossero vuote”, un minimo di manutenzione a partire dallo sfalcio della vegetazione la si potrebbe fare in attesa di tempi migliori, ma così come appare oggi al “Aosta – Prè Saint Didier” è un pugno allo stomaco sia per chi ci abita, sia per i turisti che vengono qui ai piedi delle Alpi.

Gian Battista Cassulo  

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