SI MOLTIPLICANO LE INIZIATIVE PER CONTRASTARE LA VIOLENZA DI GENERE

VENERDÍ 1° DICEMBRE AD ARENZANO SI È SVOLTO L’INCONTRO “EFFETTO BUTTERFLY”

Venerdì 1° dicembre 2023 ad Arenzano, presso Sala Opere Parrocchiali di Via Sauli, nell’ambito delle manifestazioni per la giornata mondiale dell’eliminazione della violenza sulle donne del 25 novembre, si è svolto l’incontro Effetto Butterflycurato e organizzato da Pamela Ciuffo in collaborazione con Radio Arenzano, 100 Donne Vestite di Rosso e altre realtà e associazioni, e patrocinato dal Comune di Arenzano

Nel corso dell’evento era previsto anche il flash mob “100 donne vestite di rosso” a cura di Alessia Cotta Ramosino, che è stato rinviato per maltempo.

Le iniziative concluse il 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani

Se il 25 novembre è una data oggi molto conosciuta e sentita, come dimostra la grande manifestazione romana di quest’anno, meno noto è il fatto che l’Onu abbia collegato alla “giornata mondiale” due settimane di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere che si concludono il 10 Dicembre, giornata mondiale dei diritti umani, come a ribadire che la lotta alle violenze di genere è una lotta per i diritti umani di tutti.

Il primo intervento è stato quello dell’Assessore Delegato alla Polizia Locale e Protezione Civile del Comune di Genova, Sergio Gambino, arenzanese. Gambino ha illustrato le iniziative specifiche del Comune di Genova per il contrasto alla violenza sulle donne, con l’istituzione di un nucleo codici rossicomposto da sei persone della polizia municipale, sottolineando come sia necessaria la formazione delle forze dell’ordine e come la crescita dei fascicoli aperti vada letta non come un aumento dei casi, ma come un aumento della fiducia delle donne nelle istituzioni che dovrebbero raccogliere e gestire le denunce. Ha inoltre sottolineato la necessità di porre attenzione ad eventuali altre persone coinvolte anche indirettamente come vittime all’interno del nucleo familiare, come i figli.

Il secondo intervento è stato quello del “sindaco dei ragazzi” del comune di Arenzano Emanuele Ferro, che ha riportato il punto di vista delle generazioni più giovani.

In collegamento on line da Roma, Cinzia Leone, senatrice della XVIII legislatura per il MoVimento 5 Stelle e già presidente della commissione parlamentare sui femminicidi.

Cinzia Leone ha portato l’attenzione non tanto sulla repressione del fenomeno, ma sulla sua prevenzione. Tra i temi più importanti che ha sollevato, quello di un’informazione mediatica pesantemente distorta che tende a colpevolizzare la donna, come d’altra parte spesso è avvenuto e avviene nei processi per violenza sessuale, e della “violenza istituzionale” percepita da molte donne nella gestione di queste situazioni. In sintesi, l’ex senatrice ha ribadito la necessità di una specifica formazione in merito delle forze dell’ordine e una maggiore responsabilità deontologica dei media. L’obbiettivo è che si arrivi a “intervenire senza giudicare” la donna vittima di violenza. Cinzia Leone ha parlato anche del progetto di legge per “l’educazione emozionale” presentato nel corso della scorsa legislatura, poi non portato a termine per la chiusura anticipata. Oggi si riparla del tema dell’educazione alle relazioni dopo il grande impatto emotivo sul paese seguito all’assassinio di Giulia Cecchetin.

Alessia Cotta Ramusino ha parlato dell’“Effetto Farfalla” espressione ripresa da una teoria della fisica (Teoria del Caos) e diffusa tra il grande pubblico da un film di alcuni anni fa, “The Butterfly Effect”. Ogni minimo cambiamento, come un battito d’ali di farfalla, nel contesto iniziale determina grandi cambiamenti nel sistema a lungo termine: così secondo Alessia Cotta Ramusino finchè in qualche parte del mondo ci sarà anche una sola donna considerata “inferiore” ne subiremo le conseguenze anche in Europa e in Occidente, per cui è necessario spendersi globalmente per questa causa, e non solo sul nostro territorio. L’ideatrice del movimento 100 Donne Vestite di Rosso ha inoltre parlato delle origini dello stesso, della sua esperienza di mancata “sposa bambina” in Iran e dell’importanza dell’istruzione per il raggiungimento di una piena parità di genere.

Pamela Ciuffo e Maria Sole del Noce hanno presentato l’intervento “Voci Silenziose: la psicologia della violenza contro le donne”. Le due relatrici, entrambe psicologhe, hanno illustrato come il “femminicidio” sia spesso l’apice di una lunga serie di soprusi e abusi, e come piccole azioni possano innescare in alcuni soggetti reazioni a cascata che possono arrivare al delitto. Tutto questo avviene in un contesto di relazioni fondate sul controllo e sul possesso, nelle quali anche attraverso gesti progressivi viene portato avanti un processo di isolamento sociale della donna. Oltre alle violenze fisiche è necessario portare sia le donne stesse sia le persone che lavorano nelle istituzioni deputate a contrastare la violenza di genere a riconoscere i diversi volti possibili della violenza stessa: violenza psicologica, cyberstalking, violenza economica, violenza verbale. In particolare, Pamela Ciuffo si è incentrata sull’importanza di educare a riconoscere e distinguere una relazione normale, nella quale una persona si deve sentire serena e protetta e non controllata, e dell’educazione alle relazioni in generale.

Tra gli altri interventi, quello dello sportello “Donna Oggi Arenzano Cogoleto” che ha illustrato “Come e a chi chiedere aiuto”, Rossella Scalone Mia, che ha illustrato il progetto “#iononpossoparlare, il “chatbot” o assistente digitale creato nel 2020, nel periodo del lockdown, per un primo soccorso e aiuto alle donne che per qualsiasi motivo non potessero andare o parlare direttamente con un centro anti-violenza, Riccardo Ruscelli, personal trainer, che ha parlato dell’autodifesa nel suo intervento “Come uscire da un’aggressione” e Francesca Dall’Acqua, Giudice onorario Esperto del Tribunale di Sorveglianza di Genova che ha illustrato l’iter legale.

Un incontro che, nonostante non sia stato possibile il momento ad alto impatto mediatico del flash mob, è stato sicuramente molto interessante per mettere insieme i diversi punti di vista su una questione sociale che nelle ultime settimane a causa dei molti eventi delittuosi è divenuta centrale nel dibattito pubblico.

In particolare, gli interventi di Cinzia Leone e Pamela Ciuffo/Maria Sole del Noce hanno messo in luce aspetti sociologici e culturali che in genere passano in secondo piano rispetto al pur necessario aspetto repressivo dei reati: quello del discorso mediatico, dove la colpevolizzazione della vittima è ancora una prassi strisciante, basti pensare al caso della violenza sessuale avvenuta a Palermo questa estate, uno stupro di gruppo, nel narrare la quale ben presto ci si è incentrati sull’analisi del comportamento pregresso della vittima, o al caso di Giulia Cecchetin, nel quale l’attenzione di diversi giornali, di alcuni esponenti politici locali e soprattutto degli utenti dei social network ha messo sotto processo l’abbigliamento, l’estetica, l’atteggiamento, persino la postura della sorella della vittima, Elena, ma anche del padre Gino e della nonna piuttosto che incentrarsi sull’autore del reato e sul contesto sociale nel quale un delitto come questo è maturato.

Per costruire quella “cultura del rispetto” della quale ha parlato Alessia Cotta Ramosino il lavoro culturale da fare è ancora lunghissimo e passa necessariamente per un’alleanza di tutti i soggetti coinvolti, compresi i media.

                                               Andrea Macciò

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