GLI STUDENTI UNIVERSITARI DI GENOVA CONTESTANO GLI ACCORDI CULTURALI E SCIENTIFICI TRA ITALIA E ISRAELE

L’associazione “Cambiare rotta” ha incontrato il Magnifico Rettore dell’Ateneo genovese, Federico Delfino

Martedì 26 marzo 2024, gli studenti universitari aderenti all’associazione “Cambiare rotta” si sono radunati in Via Balbi 5, sotto la sede del Rettorato, per contestare il bando del MAECI (Ndr.: Ministero degli Affari Esteri e della Collaborazione Internazionale) per progetti congiunti di ricerca sulla base dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele, ritenendo inopportuno che l’Accademia italiana lo possa portare avanti, considerata la situazione in cui il mondo versa attualmente.

Da “Cambiare rotta” riceviamo e pubblichiamo

Questa collaborazione (Ndr.: tecnico/scientifica Italia – Israele) legittima ancora una volta uno Stato che è tutto fuorché legittimo, dando manforte al genocidio che Israele sta portando avanti da 75 anni in Palestina e che è degenerato ulteriormente negli ultimi mesi. I progetti di collaborazione in questione hanno tutti la possibilità di essere sfruttati come dual-use, ovvero sia con scopo civile che militare: le tecnologie idriche ad esempio verranno sfruttate anche per rubare l’acqua dai pozzi palestinesi (cosa che già avviene per altro) mentre quelle dell’ottica di precisione per spionaggio e droni militari.

I risvolti brutali di queste collaborazioni sono evidenti anche agli occhi dei docenti che non sottostanno al dictat del sistema università-azienda, tanto che in duemila hanno firmato una lettera aperta per boicottare questi progetti. Quattordici di questi sono professori in UniGe. Gli studenti, poi, si mobilitano senza sosta dallo scorso ottobre in Università per vedersi solo criminalizzare dal rettorato che li tratta come fastidiosi insetti piuttosto che ascoltare le volontà di chi rende l’Università tale.

Le richieste degli studenti e dei professori non interessano minimamente al rettore Delfino che, con le sue posizioni reazionarie, continua a spingere dalla parte opposta dichiarando che gli accordi vanno assolutamente mantenuti e prestandosi al servizio della Leonardo S.p.a., dimostrando ancora una volta che le aziende belliche la fanno da padrone all’interno di un luogo in cui la guerra non dovrebbe entrare mai.

Mentre Delfino finora si è rifiutato di interfacciarsi con il dissenso che la sua politica universitaria sta suscitando, attuando una censura che nasconde pacificamente dietro a delle vuote accuse di violenza, a Bari il rettore si è dimesso dalla MedOr (Leonardo S.p.a.) e a Torino gli studenti sono potuti intervenire nel senato ottenendo la vittoria del non-rinnovo degli accordi del bando MAECI.

Forti dell’esempio degli studenti nelle altre città e dei risultati ottenuti, esigiamo lo stesso tipo di risposta da questo Senato Accademico ad Unige. Esigiamo che la questione venga inserita nell’ordine del giorno, che venga discussa e che le richieste di studenti e docenti vengano messe in pratica, affinché la nostra università possa finalmente smettere di essere complice del genocidio interrompendo il bando 2024 per dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele.

Cambiare rotta

Per info: Leonardo Ambrosio <leo31ambrosio@gmail.com>

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