VIOLENZE IN FAMIGLIA NEL TORTONESE E A NOVI LIGURE. AD ALESSANDRIA UNO STAND INFORMATIVO DELLA POLIZIA DI STATO

Maltrattamenti, minacce e lesioni nei confronti di moglie e figlio: i Carabinieri arrestano il marito e padre violento dopo l’ennesima aggressione

Casalnoceto – L’ennesima discussione tra le mura domestiche con moglie e figlio, i soliti futili motivi, specchio di problemi relazionali, poi improvvisamente uno scontro fisico tra l’uomo, un 70enne, e il figlio, a cui la moglie cerca di porre rimedio, frapponendosi, provando a placare l’ira e la violenza del marito. Spunta anche un’arma, un grosso machete con cui l’uomo dispensa minacce di morte. La donna riesce a chiamare il 112. I Carabinieri arrivano rapidamente e bloccano l’uomo prima che la situazione degeneri ulteriormente. È furibondo. Continua a inveire contro i familiari. Sono necessari tempo e fermezza prima di riuscire a riportarlo alla calma.

La situazione va avanti da tempo – dicono i familiari – le condotte violente nei confronti della moglie e del figlio non sono una novità. Già qualche mese fa, la donna aveva subito percosse che le avevano causato leggere lesioni, ma non aveva denunciato i fatti.

I Carabinieri delle pattuglie di Volpedo e Tortona chiedono l’intervento di un’ambulanza per soccorrere le vittime, quindi procedono all’arresto dell’uomo, al quale sequestrano numerose armi bianche presenti nell’abitazione, tra cui katane, machete e pugnali.

A Novi Ligure denunciato due volte in pochi giorni dai Carabinieri uno dei recenti destinatari del Daspo “Willy” per la violazione della misura

Novi Ligure – Erano state sei le persone sottoposte dai Carabinieri alle limitazioni del Daspo “Willy”, misura di prevenzione emessa dal Questore, per i fatti del 26 agosto 2023. Quattro uomini, dai 26 ai 55 anni, e due donne, di 29 e 47, alcuni già gravati da precedenti anche specifici, che per un periodo variabile fra uno e tre anni, dalle ore 15 alle 7 non potranno accedere né stazionare nelle vicinanze degli esercizi pubblici novesi ricompresi tra i locali di ristorazione, somministrazione di bevande, pasticcerie, gelaterie, bar, sale da ballo, sale da gioco e locali notturni.

I destinatari della misura erano stati denunciati dai Carabinieri in quanto responsabili di una violenta aggressione agli avventori di un bar di viale Saffi, nel corso della quale erano state utilizzate addirittura delle spranghe, con le vittime ricoverate al Pronto Soccorso per lesioni giudicate guaribili fino a due settimane. La violenza dell’assalto aveva allarmato i passanti, indotti a scappare nel timore di essere coinvolti.

La misura, introdotta con decreto sicurezza nel 2020 a seguito del brutale omicidio a Colleferro di un ragazzo picchiato a morte da altri giovani, prevede un divieto di stazionare nelle vicinanze e di accedere agli esercizi pubblici e ai locali di intrattenimento e la violazione è punita con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro.

Sorte a cui andrà incontro uno dei sei destinatari del provvedimento, un 29enne, sorpreso presso un locale novese in due distinte occasioni in pochi giorni dalle pattuglie dei Carabinieri, che lo hanno denunciato per la violazione della misura.

Il provvedimento era stato applicato in ragione della gravità dei fatti e della personalità violenta dei responsabili, a seguito della denuncia, da parte dei Carabinieri della Stazione di Novi Ligure, per i reati commessi e alla proposta per il Daspo urbano “Willy” alla Questura di Alessandria, da cui la successiva emissione a firma del Questore, valutato il concreto pericolo di reiterazione dei reati e del negativo risvolto per la sicurezza pubblica.

Nel solo 2024, sono stati undici i Daspo “Willy” adottati dal Questore su proposta dei Carabinieri della Compagnia di Novi Ligure.

La redazione

UNO STAND INFORMATIVO AL CENTRO COMMERCIALE “PANORAMA” DI ALESSANDRIA

Lunedì 25 novembre a cura del personale della Divisione Anticrimine della Polizia di Stato della Questura di Alessandria, è stato allestito uno stand informativo a contrasto della violenza sulle donne.

L’iniziativa andata sotto il nome di “Questo non è amore” tende a spingere le donne oggetto di violenza ad avvicinarsi alle strutture pubbliche, in primo luogo alle Forze dell’Ordine, per denunciare i soprusi subiti e a chiedere protezione.

Le statistiche provinciali raccontano di un sostanziale equilibrio dei reati commessi (violenze sessuali, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori) nei primi 6 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma le varie iniziative promosse, come quella di lunedì scorso, hanno anche la funzione di essere fra la gente per permettere a chi ne avesse bisogno un primo contatto con chi opera nel settore.

Lo stand è sì quindi un momento informativo e di diffusione della conoscenza del problema, oltre al presentare l’attività svolta quotidianamente, ma è anche l’occasione per prestare un primo soccorso a chi è vittima di violenza nelle sue svariate forme.

La redazione

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