“L’INCHIOSTRO FRESCO” E “TELEMASONE” PRESENTANO IN ANTEPRIMA, CON UN SERVIZIO FILMATO DI GIACOMO PIOMBO E CON LA REGIA DI FAUSTO PIOMBO, I SEGRETI DI QUESTO STORICO EDIFICIO.
IL TEATRO ROMUALDO MARENCO
UN GIOIELLO DELLA CITTA’
A Novi Ligure (Al) fervono i lavori per l’imminente inaugurazione del Teatro Romulado Marenco, grazie anche al decisivo intervento dell’omonima Fondazione costituita il 25 marzo 2004 con il concorso del Comune di Novi Ligure e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
Abbiamo visitato il cantiere accompagnati dal dott. Antonino Andronico, Presidente della Fondazione Teatro Marenco, il qual ci ha svelato in anteprima i segreti del teatro, a partire dalla buca dell’orchestra, il cui pavimento può essere sollevato sino al piano della platea per allungarne il piano di calpestio quando gli spettacoli non richiedono la presenza di un’orchestra e poter così aumentare i posti a sedere, o i meccanismi in legno perfettamente funzionanti per la movimentazione delle scene e del sipario.
Una particolare emozione l’abbiamo provata quando il dott. Andronico ci ha fatto entrare nel Palco Reale dal quale nel lontano 1839 molto probabilmente si affacciarono Giacomo Alignani, Francesco Cascio, Luigi Ghiara e Paolo Verri, del comitato direttivo della Società che volle intitolare il teatro a Sua maestà il Re Carlo Alberto, che stava riscuotendo le simpatie degli illuminati dell’epoca.
Il teatro infatti voluto da un gruppo di volonterosi cittadini novesi che nel 1836 costituirono un’apposita Società la quale, su progetto dell’arch. Giuseppe Becchi, realizzò l’opera che venne inaugurata nel 1839 con la rappresentazione de la “Beatrice di Tenda” di Vincenzo Bellini.
Successivamente, nel 1943 quando in Italia dopo la caduta del fascismo si iniziò a cambiare tutta la toponomastica, il Teatro fu dedicato al celebre compositore novese Romualdo Marenco (1841 – 1907), autore del famosissimo Ballo Excelsior che, tra un tripudio generale, debuttò nel 1881 alla Scala di Milano, e tale è il nome che ancora oggi porta.
Dopo anni d’oblio e di degrado, i lavori di recupero per riportare il Teatro agli antichi fasti partirono ufficialmente il 31 gennaio 1984 quando il Consiglio comunale dell’epoca deliberò un primo intervento per un importo di lire 866.269.900 mentre il secondo lotto pari ad un importo di lire 3.466.605.223 venne approvato il 20 novembre 1989.
È praticamente da questa data che gli interventi strutturali più delicati del recupero presero il via sotto la guida dell’Ing. Luciano Grossi Bianchi.
Agli inizi degli anni 2000, con un ulteriore stanziamento di lire 5.961.62.110 (pari a 3.078.920 euro) ai quali, dopo il 2004, si è aggiunto un ulteriore finanziamento di quattro milioni di Euro a carico della Fondazione Marenco, i lavori hanno preso un decisivo impulso, tanto che oggi, verosimilmente nel mese di aprile 2019, potremmo dire che finalmente sarà possibile vedere questo gioiello storico interamente recuperato e inaugurato.
Gian Battista Cassulo