UN GIOIELLINO CHIAMATO “AOSTA – PRÉ SAINT-DIDIER”: LA STAZIONE DI MORGEX

Tra le tante cose belle che ci sono in Val d’Aosta, oltre ai pascoli con le mandrie, i sentieri, le cascate e lo scenario immenso delle Alpi sempre bianche di neve, vi è anche un’opera costruita dall’uomo. Si tratta della linea ferroviaria “Aosta – Pré Saint-Didier” che un tempo collegava le principali località della Valle

Parliamo con i verbi al passato, perché questa linea da alcuni anni è stata chiusa, le stazioni stanno cadendo a pezzi, le erbacce hanno invaso i binari, le erbe rampicanti stanno avvolgendo i segnali e i passaggi a livello sono perennemente con le sbarre alzate. Eppure questa linea ha sempre fatto un buon servizio sia d’estate come d’inverno e su quella strisciolina di binari, che si inerpica da Aosta sin quasi sotto il Monte Bianco, rispettando l’ambiente e quasi non facendosi notare come invece fanno le ben più invadenti (e inquinanti) autostrade, il trenino di gente in valle ne ha portate!

Chissà quali sono state le motivazioni, forse quelle economiche? Potrebbe essere, ma ricordiamoci una cosa: lo Stato o le Regioni se iniziano a ragionare solo col metro dell’economia alla lunga perderanno il contatto con la gente, perché se nel privato domina la legge del profitto, nel pubblico deve dominare la legge del servizio.

E se così non fosse quel patto sociale stretto tra individuo e Stato alla lunga poi potrebbe rompersi.

Gian Battista Cassulo

Lo scorso anno avevamo documentato lo stato di abbandono della stazione di Pré Saint-Didier, oggi vi proponiamo quella di Morgex

5 Replies to “UN GIOIELLINO CHIAMATO “AOSTA – PRÉ SAINT-DIDIER”: LA STAZIONE DI MORGEX”

  1. Gentile sig. Cassulo, ho letto casualmente il suo breve articolo.
    Lei è riuscito con poche frasi a suscitare in me la nostalgia per quei viaggi da Aosta a Pre’ Saint Didier degli anni ottanta quando da Courmayeur rientravo in Liguria, abbandonando provvisoriamente il consorte, per questioni di lavoro e ritornavo poi in Valle. Non mi pesava il lento percorso che salutava, con me, tutte le belle stazioni fiorite. Belle in questo caso si può dire: costruite con eleganza, ben inserite nel contesto, mettevano allegria e nel contempo serenità. Grazie per il suo tenero ricordo. Speriamo che si possa tornare indietro e recuperare questo patrimonio culturale e artistico! La saluto cordialmente, Nadia.

  2. Grazie sig.ra Nadia per il suo commento che mi ha veramente fatto piacere. E’ da fine maggio che siamo qui in Val d’Aosta (siamo a Cheverel di La Salle) e ci staremo sino a fine settembre. Sto filmando tutte le stazioni di questa linea ferroviaria ed è veramente uno strazio il vedere come sono ridotte!!!! Ho provveduto girare la sua nota anche agli amici del gruppo Facebook “Salviamo la ferrovia Aosta-Pre’ Saint Didier”. Speriamo tra tutti di riuscire a smuovere le coscienze e tentare di fare riaprire questo collegamento ferroviario che potremmo anche definire un gioiellino di ingegneria!!!!! Ha per caso qualche foto dell’epoca? Ancora un cordialissimo saluto da Gian Battista Cassulo

  3. Buongiorno signor Giambattista, sono stato il mese scorso a Pre Saint Didier e sono passato dalla stazione. Mi ha incuriosito vedere che i binari proseguono dopo la stazione stessa, nel bosco. Saprebbe spiegarmi il motivo?
    La ringrazio

    Massimo

  4. Buondì Massimo e grazie per il suo interessamento a questa linea ferroviaria purtroppo abbandonata. I binari nella stazione di Pré-Saint-Didier non proseguono nel bosco, ma sono semplicemente dei tronchi di binario che servivano alle locomotive, quando ancora non vi era la doppia guida come oggi, per la manovra per invertire il senso di marcia. Danno ora l’idea di proseguire ma è la vegetazione che produce questo effetto!!!! Ancora un cordialissimo saluto da Gian Battista Cassulo

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