UNA RAPINA FINITA MALE

Al Pronto soccorso dell’Ospedale di Ovada si presenta ferito alla mano un giovane. È un marocchino di 32 anni da tempo residente nell’ovadese. Si fa curare più volte argomentando un incidente casalingo ma la realtà è ben diversa

Alcuni giorni prima era stato protagonista di una violenta rapina portata ai danni del titolare dell’Hotel “Keiko” di Alessandria dove, molto attiva, vi è anche una sala da slot machine. Entrato con fare furtivo nella sala da gioco, sfruttando un momento di scarsa affluenza, il giovane marocchino assaliva alle spalle, il titolare del dell’Hotel puntandogli un cutter al collo. Il titolare dell’Hotel, un cinese di sessant’anni, però, reagiva con prontezza all’assalto e, nonostante le ferite riportate al collo, metteva in fuga il malvivente – rimasto anch’egli nella colluttazione ferito ad una mano – che comunque, prima di far perdere le sue tracce, riusciva ad arraffare alcuni pacchetti di sigarette.

Un bottino minimo, potremmo dire di micro criminalità, per un atto però di estrema violenza. Allertati i Carabinieri iniziava la caccia partendo dalla visione delle telecamere operative attorno all’Hotel.

Dai movimenti dell’auto del rapinatore e avuta notizia dal Pronto soccorso di Ovada di una persona presentatasi per la sutura di una profonda ferita alla mano causata da un corpo contundente da taglio, i Carabinieri della Sezione operativa di Alessandria di concerto con i colleghi della Stazione di Ovada, facevano scattare le manette ai polsi del ricercato, ritrovando nella sua abitazione ancora parte del magro bottino e i vestiti insanguinati indossati al momento della rapina.

Gian Battista Cassulo

   

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