Campo Ligure non rinuncia al suo presepe

Un’iniziativa che porta il presepe furi dalla sua sede storica salva in parte la tradizionale raffigurazione della Natività

Da Campo Ligure Giacomo Piombo

Sarà il secondo Natale consecutivo, a causa della pandemia, senza il tradizionale presepe artistico meccanizzato, ma i campesi  non ci stanno e con un’iniziativa messa in atto dall’Assessorato al Turismo del Comune di Campo Ligure in collaborazione con l’Associazione Amici del Presepe e con il Gruppo Commercianti Campesi “Vivi Campo” portano il presepe in tutto il centro storico, esponendo separatamente alcune tra le scene che lo compongono, allestite all’interno delle vetrine dei negozi del borgo.

Ricordiamo che l’antico Presepe Meccanizzato, prima della pandemia, veniva allestito ogni anno nell’Oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco a Campo Ligure, borgo tra i più belli d’Italia già noto per l’artigianato della filigrana, ed è considerato un vero e proprio capolavoro di arte presepistica della fine del XIX secolo, periodo in cui Don Paolo Bottero intagliò nel legno le prime statuine ispirandosi a quelle di consolidata fama della scuole genovesi del Maragliano, del Parodi e del Pittaluga.

Nel 1910, ad opera di Gio Batta Macciò detto Crispi, e di Don Michele Pizzorni (Prè Michè), furono inserite nel presepio le prime figure in movimento di cui si conserva, perfettamente funzionante, “l’arrotino”, la più antica tra le figurine meccanizzate, opera di don Michele Pizzorni.

L’allestimento all’interno dell’Oratorio si sviluppa normalmente attorno alla Natività in un caleidoscopio di rappresentazioni di attività artigianali, agresti e pre-industriali di Campo Ligure, quali la lavorazione del ferro e della filigrana.

Le scene meccanizzate in principio traevano la forza motrice da una ruota di bicicletta azionata tramite una manovella da volonterosi ragazzini, finché nel 1915 venne introdotto un motore elettrico unico.

Il presepio meccanizzato attraversò nel corso degli anni non poche difficoltà, passando indenne attraverso due conflitti mondiali e cambiando più volte la sede di allestimento tra il paese di origine e la vicina Genova. Nel 1976 trovò definitivamente la sua collocazione nell’atrio dell’Oratorio in cui fu realizzato la prima volta.

Quest’anno chi si recherà a Campo Ligure durante queste festività potrà avventurarsi lungo le caratteristiche vie del centro storico e curiosando tra le vetrine dei negozi locali scoprire le nuove ambientazioni presepistiche che anche singolarmente sapranno affascinare grandi e piccini.

Giacomo Piombo

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