Agricoltura e biodiversità: stormi di piccioni danneggiano azienda agricola della Merella

Quando si pensa ai piccioni e soprattutto al loro sovraffollamento, inevitabilmente si pensa alle piazze delle grandi città d’arte che convivono con questo problema da molto tempo

Ma su segnalazione di un agricoltore locale, il signor Angelo Manfredi, si possono accendere i riflettori su questo problema anche nella nostra zona

L’azienda agricola del signor Manfredi si trova nella frazione Merella del Comune di Novi Ligure e, nell’ultimo decennio si è ritrovato ad affrontare questo problema via via crescente fino a diventare, negli ultimi due anni, una vera piaga per la sua attività. Il signore in questione coltiva nei suoi campi principalmente grano, piselli e fieno e si vede puntualmente divorate le semenze appena seminate nel terreno da questi volatili che arrivano in massa indisturbati, previlegiando la semenza dei piselli per la quale sono veramente ghiotti.

Pur sottolineando ed elogiando l’operato della polizia provinciale e della guardia venatoria volontaria che il signor Manfredi ha contattato diverse volte per vari interventi anche di abbattimento di alcuni esemplari colti sul fatto, si lamenta la mancanza di una reale soluzione al problema. Manfredi ha dichiarato “Purtroppo gli agenti, con grande gentilezza e comprensione mi hanno seguito per alcune giornate nei campi e dopo aver constatato la portata del problema si sono subito messi all’opera. Ma naturalmente non possono essere qui ogni giorno a sorvegliare i miei campi” e prosegue “Io stesso a volte ho abbattuto qualche esemplare o spaventato lo stormo in vari modi ma non posso dedicarmi solo a quest’attività: devo naturalmente anche lavorare.”

Dopo essersi rivolto alle Istituzioni provinciali e regionali assistito da un rappresentante legale ha deciso di contattarci per rendere pubblica la sua vicenda nella convinzione anche di poter aiutare i suoi colleghi alle prese con il medesimo problema. Il signor Manfredi ci ha rivolto parecchi quesiti a cui noi non sappiamo dare risposta ma magari alcuni di voi lettori può farlo. Dato che è di dominio pubblico che questi volatili siano portatori sani di molte malattie oltre a decimare i raccolti che cosa si può fare? Quale soluzione si può apportare che non sia solamente un palliativo? Come si può raggiungere un intelligente equilibrio tra l’attività umana e il mondo animale? Proprio in questo periodo che sempre più spesso si parla di scomparsa della biodiversità, si potrebbe invece integrare la natura locale con un predatore naturale di questi uccelli così da non far pesare troppo la mano dell’uomo a discapito di questi volatili che cercano in fondo solamente di sopravvivere? Naturalmente la soluzione deve esser sostenibile anche sotto il profilo dei costi. Insomma, un bel rompicapo. Ma confidiamo nella saggezza dei lettori.

Fausto Cavo

Per proporre soluzioni scrivere a: redazione@inchiostrofresco.it

NON SOLO I PICCIONI, MA ANCHE I GABBIANI SONO DIVENTATI I NEMICI DEGLI AGRICOLTORI. PER NON PARLARE DEI CINGHIALI…..

ECCO IN QUESTI DUE NOSTRI REPORTAGE GIRATI NEL 2021 QUANTO ABBIAMO DOCUMENTATO

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