LA PIETRA ARENARIA DI COSTA MONTADA: VIAGGIO DA PIETRABISSARA A NOVI

Dopo la prima puntata (che vi ricordiamo nel qui sotto riportato) dedicata alle testimonianze artistiche e architettoniche della prea id muntudè in territorio arquatese, Inchiostro Fresco torna sulle tracce della pietra arenaria di Costa Montada da Pietrabissara a Novi, sempre ispirati dal libro di Edoardo Morgavi La pietra arenaria di Costa Montada: storia di un territorio

L’uso della pietra di Montaldero tra Pietrabissara e Arquata Scrivia

Un interessante portale in arenaria di Montaldero lo troviamo nel Palazzo Spinola di Pietrabissara, ultimo avamposto di Liguria (è una frazione di Isola del Cantone) a pochi Km dal confine piemontese. Il Palazzo fu costruito nel 1648, da Luciano Spinola, feudatario di Dernice e Pietrabissara lungo quella che allora era una mulattiera, come residenza nobiliare. Oggi è destinato ad altre funzioni. Percorrendo la strada provinciale verso Arquata Scrivia, si possono notare altri piccoli resti di cave, una proprio tra Pietrabissara e Rigoroso, cave della pietra puddinga, e l’altra nei pressi di Vocemola, frazione di Arquata posta sulla riva destra dello Scrivia. In Valle Spinti, la rifinitura del suggestivo ponte medioevale recentemente restaurato di Grondona è realizzata in arenaria di Montaldero.

L’uso della pietra di Montaldero, della pietra di puddinga e l’arenaria di Costa Montada a Serravalle Scrivia

Numerose le testimonianze dell’utilizzo della Pietra di Montaldero in territorio di Serravalle Scrivia. Il basamento delle colonne del ponte di Precipiano dell’A7, tra i caselli di Vignole e Serravalle, è realizzato in arenaria di Montaldero. Tutti i sottopassaggi della ferrovia “Torino – Genova” nel comune di Serravalle sono realizzati in arenaria della Costa Montada, così come il muraglione a monte. Quello a valle invece è costruito con la pietra puddinga di Pietrabissara. Il più interessante fra i sottopassaggi dal punto di vista architettonico è quello di Via Palestro che unisce Serravalle alla frazione Lastrico e a Stazzano. In centro storico si segnala l’arcone del sottopasso che unisce l’arteria principale, Via Berthoud, a Via Abbazia, interamente realizzato in arenaria, e la zoccolatura e le parti ornamentali della Villa Caffarena, che oggi ospita la biblioteca comunale Roberto Allegri, anch’essa recentemente restaurata dal Comune.

L’uso della pietra di Montaldero a Novi Ligure

L’arenaria di Montaldero è uno degli elementi ricorrenti anche del centro storico di Novi Ligure. Numerosissimi i palazzi storici o i portali di abitazioni private, sia nella centralissima Via Girardengo che nelle vie limitrofe, caratterizzate da arconi e motivi decorativi nella prea id muntudé. Palazzo Spinola di Variana, anch’esso costruito nel XVII secolo su mandato della nobile famiglia genovese, in Via Gramsci, ex sede della prefettura e oggi tra “i luoghi del cuore” piemontese aperti in occasione delle giornate Fai. Palazzo Pallavicini, sede del comune di Novi Ligure dal 1774, caratterizzato dall’uso dell’arenaria delle colline arquatesi anche per le colonne interne. Palazzo Cambiaso Negrotto in Piazza Dellepiane, Palazzo Franchi (ora Peloso) e Palazzo Brignole della Dogana in Via Roma: tutti edificati nel XVII sec. dalle nobili famiglie genovesi, testimoniano lo stretto legame dell’aristocrazia ligure con questo materiale da costruzione. Il legame fra Novi Ligure e la Repubblica di Genova è testimoniato inoltre dai motivi decorativi dei palazzi, caratterizzati da trompe l’oeil e un uso del colore decisamente affini a quelli degli edifici nobiliari del capoluogo ligure. A Novi troviamo motivi architettonici in arenaria di Montaldero anche nel teatro Romualdo Marenco di Via Girardengo, più recenti e quindi caratterizzati da un colore grigio più chiaro come riscontrato anche in diversi arconi dell’abitato arquatese, e nella Collegiata di Novi Ligure. Sono in arenaria le 12 colonne della navata centrale, l’arcone del portale e i basamenti delle colonne, mentre la zoccolatura è in puddinga di Pietrabissara, caratterizzata da un aspetto meno uniforme. Girando per il centro storico di Novi, una sorta di museo a cielo aperto, ci sono moltissimi altri particolari realizzati in prea id muntudé anche in edifici senza particolari ragioni di interesse storico.

L’uso della pietra di Montaldero e l’arenaria della Crenna tra Serravalle Scrivia e Gavi

Per concludere il nostro viaggio storico e architettonico, facciamo una breve digressione sulla strada che da Serravalle conduce a Gavi. Qua, precisamente in località Crenna Superiore, troviamo altri resti di cave in arenaria utilizzata per la costruzione di edifici civili e religiosi in quell’area. L’arenaria della Crenna, come la puddinga di Pietrabissara, ha un aspetto meno uniforme e caratteristico rispetto alla Pietra di Montaldero. Tra gli edifici di interesse artistico in comune di Serravalle, segnaliamo un muraglione recentemente restaurato nell’abitato di Crenna Superiore e la piccola cappella di San Defendente, costruzione secentesca restaurata nel XIX secolo. La chiesina, interamente edificata in arenaria, che costituiva l’ultima costruzione del Ducato di Milano prima del confine con la Repubblica di Genova segnato dal piccolo Rio Lavandara, è interamente realizzata in arenaria della Crenna.

In comune di Gavi, in località Fabbrica sulla strada per Pratolungo, si trova un altro interessante edificio con porticato interamente realizzato con arenaria della Crenna.

Un libro da leggere e da conservare

Il libro di Edoardo Morgavi, oltre a ricostruire una importante pagina della storia economica e architettonica di questi territori contesi per secoli tra Repubblica di Genova, Ducato di Milano e Regno Sabaudo, è quindi anche un’utilissima guida per un giro turistico “lento” alla riscoperta di punti d’interessa e bellezza anche in località o aree meno percorse dal turismo di massa.

                                                 Andrea Macciò

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