ALEXIA BOTTA: DALL’OLTREPO’ PAVESE LA PITTRICE DELL’IDENTITA’ FEMMINILE

Dopo il servizio che abbiamo appena pubblicato sui graffiti realizzati dagli studenti del Liceo artistico di Aosta sui muri di un sottopasso cittadino, comparando questa iniziativa con i graffiti realizzati nel sottopasso ferroviario di Isola del Cantone (Ge) dagli alunni delle scuole locali e con quella attivata dagli studenti del liceo artistico “Paul Klee” di Genova, che hanno decorato numerosi sottopassi cittadini con le loro pregevoli opere a tema libero, continuiamo ora il viaggio di Inchiostro Fresco nell’arte del vicino Oltrepò pavese

A completamento dei due articoli sulle tracce dell’opera del “pittore del PoPietro Delfitto, ci siamo sentiti in dovere di incontrare Alexia Botta, giovane artista di Montù Beccaria, nata nel 1999 in provincia di Pavia e nipote d’arte di Delfitto

Alexia ha iniziato a dipingere durante gli anni del Liceo Artistico a Pavia e dal 2018 ha iniziato a esporre i suoi affascinanti e originali volti femminili, che ricordano nella propensione alla figurazione e nel tratto pittorico alcune opere di ritrattistica di Delfitto stesso. Un’artista che a soli 22 anni è già conosciuta ed apprezzata in Italia, protagonista di una ricerca artistica sull’identità personale e femminile di grande interesse, che abbraccia con originalità e stile inconfondibile la strada della pittura figurativa. I suoi volti di donna non hanno quasi mai contorni definiti, appaiono talora graffiati o “sporcati” da macchie di colore ricordando talora lo stile degli espressionisti, e ci restituiscono un mondo nel quale l’identità personale è fluida, frammentata, dove ognuno è alla continua ricerca di sé stesso/a.

Scrive di lei la critica d’arte Silvia Giovandardi: “un volto di donna, l’abbraccio di due amanti, ogni figura porta con sé, in ciascun frammento di colore, un’esperienza che, andandosi a sommare l’uno all’altro, formano la vita stessa. La pittura a tratti graffiante aderisce in un interessante contrasto alla morbidezza delle forme e dei colori che Alexia Botta propone nelle sue tele, e ci rende partecipe di un’esperienza artistica essenziale: lo specchiarsi della stessa artista nella tela”

www.espressioni.art/2021/01/alexia-botta.html

L’INTERVISTA. Incontriamo Alexia Botta per conoscere da vicino il suo percorso e il suo approccio all’arte

Puoi raccontarci qualcosa del percorso che ti ha portato ad avvicinarti all’arte e alla pittura?

Da sempre sono stata affascinata dall’arte, dall’idea di starsene nel proprio mondo per un pò. Fin da bambina ho “respirato” arte in casa, sentito il profumo della vernice, ho osservato certi atteggiamenti di mio nonno quando dipingeva, anche se quando è mancato ero troppo piccola per aver ricevuto un insegnamento diretto. Dopo la scuola media mi sono iscritta al liceo artistico di Pavia e per due anni sono stata iscritta all’Accademia di Brera a Milano. Nel 2020 ho interrotto gli studi quando le lezioni in presenza sono state sospese a causa del covid, perché non ero interessata a proseguire questa esperienza in modalità virtuale. A settembre dell’anno prossimo conto di riprendere gli studi. Attualmente lavoro in un negozio di design e arredamento a Stradella. Sono sempre stata interessata all’idea di mixare il design con l’arte e la creatività.

Hai già esperienze di esposizioni personali e collettive?

Sì, 2018 ho esposto in una collettiva a Palazzo Ferrajoli in Piazza Colonna a Roma. Ho pubblicato anche in due cataloghi, alcune mie opere sono nel catalogo pubblicato dalla casa editrice Le Pagine e altre in uno con la fondazione Cai. Nel 2019 ho inaugurato la mia prima personale presso la chiesa di Parpanese, in occasione della manifestazione Lanterne sul Poproprio nel luogo dove mio nonno trovava ispirazione per i suoi dipinti. Attualmente ho in programma la partecipazione a una mostra collettiva presso lo Spazio Arte Tolomeo di Milano, dal 24 maggio al 6 giugno. Con il curatore abbiamo anche in progetto una mia mostra personale. In calendario ho anche la partecipazione ad un tour biennale d’Europa che comprenderà esposizioni a Parigi, Londra, Barcellona e Venezia, un evento in programma tra l’autunno del 2022 e l’inizio del 2023.

La tua arte è ispirata in qualche modo all’opera di Pietro Delfitto?

Tutte le mie opere sono rappresentazioni di volti femminili. Per me l’arte è una ricerca continua su me stessa, e in ogni donna raffigurata cerco di inserire un un dettaglio del mio corpo, il colore degli occhi, dei capelli o altri particolari. Penso che non esista un talento ereditario con il quale si nasce nel sangue, ma credo che l’amore per l’arte nasca dall’esperienza di vita e dell’ambiente nel quale si cresce. Con gli anni si è fatta avanti in me una grande propensione all’arte. Non sono sua allieva in senso stretto, ma certamente qualcosa del suo mondo artistico è rimasto vivo nel mio inconscio.

Io intravedo nelle tue figure femminili una certa affinità nel tratto pittorico con l’opera del nonno. È una mia interpretazione o anche tu intravedi questa somiglianza?

Io non l’ho mai notato, forse anche in questo caso c’è una somiglianza a livello inconscio. Io apprezzo moltissimo la sua arte, ma non ne ho tratto ispirazione diretta, anche perché lui ha lavorato soprattutto su soggetti ecclesiastici e religiosi, mentre io dipingo in prevalenza volti femminili. Certamente a lui mi accomuna l’attitudine al figurativo, ma la mia arte è frutto di un percorso continuo di ricerca personale. Non escludo però che analizzando le mie opere si possano trarre delle somiglianze e delle affinità, ci sono particolari in un dipinto che a volte si scoprono in ritardo. Usiamo anche tecniche diverse: lui olio su tela, io acrilico su tela.

GLI IMPEGNI DI ALEXIA BOTTA, OGGI

I volti femminili di Alexia sono attualmente visibili in alcune attività commerciali di Stradella, in attesa della sua partecipazione alla collettiva allo Spazio Tolomeo di Milano presso Via Ampère 27 a Milano, già sede di numerosi eventi artistici. La mostra a cura di Max Welldone avrà come tema la libertà, sia nel senso di libertà espressiva/comunicativa sia come voglia di ripresa dopo due anni di restrizioni a causa della pandemia.

Ricordiamo anche le tappe del Tour Biennale d’Europa al quale parteciperà Alexia Botta con le sue opere: dal 21 al 23 Ottobre al Carrousel du Louvre di Parigi, in occasione della fiera Art Shopping Louvre; dal 18 al 20 Novembre al MEAM (Museu Europeu d’Art Moderne) in occasione della Bienal de Arte di Barcellona; dal 13 al 17 Dicembre alla Sleek Art Gallery di Londra e per concludere a Venezia, presso il Palazzo Storico Scuola Grande di San Teodoro, in data ancora da definire.

Ciascuna opera sarà pubblicata sui volumi ufficiali della manifestazione, sono previste quattro pubblicazioni con cadenza mensile.

                                                 Andrea Macciò

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