IL “PREMIO CAMPASTRO” NON È SOLO “BORSE DI STUDIO” MA UNA LEZIONE DI VITA

Sabato 5 novembre 2022, a Novi Ligure (Al) presso il Museo dei Campionissimi si è svolta la cerimonia per la consegna delle borse di studio alla memoria di Giulio Campastro. Per “l’inchiostro fresco” era presente la nostra Marta Calcagno che ci ha inviato un ampio servizio fotografico da noi già pubblicato. Oggi ci è giunta in redazione a firma di Giannina Bisio Campastro, la mamma di Giulio, una lettera con la quale abbiamo meglio compreso il perché dell’istituzione di questa “Borsa di studio”. Gian Battista Cassulo

Cari lettori de “l’inchiostro fresco” oggi nella mia “Bacheca” mi onoro di presentare nella sua interezza una lettera che ci giunge in redazione a firma di Giannina Bisio Campastro, a completamento della bella cerimonia di consegna delle tre borse di studio che ormai da quattro anni vengono consegnate agli studenti novesi più meritevoli, in ricordo del figlio Giulio. Per la ricchezza dei sentimenti che scaturiscono da questa lettera, legati ai ricordi indimenticabili dei momenti felici che i genitori Angelo e Giannina, hanno vissuto con il figlio Giulio tra alte vette delle Alpi del Trentino Alto Adige, non posso fare a meno di pubblicarla nella sua interezza, montata come se fosse un filmato, perché la vita di Giulio è stata veramente un’avventura, una bella, irripetibile avventura! Marta Calcagno

IL DIALOGO CON GIULIO NON SI ESAURISCE

La lettera di Giannina Bisio Campastro a “l’inchiostro fresco”

È questa la verità che si ripropone immutata, eppure sempre nuova: è il mondo d’amore che Giulio ci lascia, il suo amore per la vita, per il prossimo, per il Liceo Classico.

Il 6 giugno 2022 al rinnovato teatro Giacometti si è svolta la Notte del Liceo Classico di Novi Ligure. La manifestazione, come ogni anno, è dedicata a Giulio e ripropone un viaggio significativo nella storia dell’uomo e della cultura italiana. Gli studenti hanno messo in scena Lisistrata, commedia di Aristofane, consapevoli dell’attualità del Liceo Classico, capace di formare persone che di fronte ai problemi si impegnano con logica e passione a trovare possibili soluzioni.

Chiaro è il messaggio di Aristofane: la guerra è un fatto contro natura e per realizzare una pace fattiva bisogna unire le forze di tutti, al di là delle distinzioni di classe e di ideologia.

Il dialogo, dunque, non si esaurisce: sono tanti i modi e le circostanze in cui si realizza. Ecco un esempio singolare, eloquente.

A me piace molto riconoscere le montagne, ma non sono brava e competente come Giulio. L’anno scorso Angelo ed io torniamo sulle Dolomiti e, durante un’interessante escursione nella zona di Merano, raggiungiamo la Montagna degli Ometti di Pietra (m. 2083).

È un luogo suggestivo, culla di leggende e tradizioni, ma, al di là di questo, offre un panorama affascinante sulla catena delle Dolomiti. Mi siedo e le ammiro con tutto il cuore, ma riesco a riconoscerle soltanto in piccola parte. Mi manca Giulio fisicamente: ecco giungere un signore un po’ anziano, barba folta, sembra il fratello di Messner. Mi osserva e dice “Signora, lei guarda queste montagne con il cuore, perché?” La sua sensibilità di uomo di montagna sa leggere nei miei occhi. Glielo spiego e lui “Vede, anch’io ho scalato le Dolomiti da est a ovest, ora non più ma ogni anno torno a salutarle. Venga, le riconosciamo insieme”, e mi snocciola tutti i nomi.

È un’emozione profonda: non è mera coincidenza, è Giulio che vuole dirmi: “Mamma, sei contenta adesso? Impara e non dimenticare”. Ed io ho imparato e non ho dimenticato: quest’anno, tornati agli Ometti, con gioioso orgoglio sono riuscita a riconoscerle.

Ecco la Marmolada; il Sella; il Sassongher; le Tofane; le Pale di San Martino; le Tre Cime di Lavaredo; il Cevedale; l’Adamello; il Carré Alto; l’Ortles e il Gran Zebrù.

L’Ortles è il ghiacciaio più bello, anche se è impegnativo scalarlo. In cordata con Giulio, papà Angelo ed io siamo partiti alle cinque del mattino, perché, come dice Giulio, bisogna essere di ritorno entro le undici: sul ghiacciaio, a causa dell’innalzamento delle temperature, possono aprirsi dei crepacci, dove è pericoloso cadere, anche se si è in cordata.

La bellezza del dialogo con Giulio si rinnova regolarmente ogni anno per il nostro bene comune: la consegna delle tre Borse di Studio a lui intitolate.

Il 5 novembre 2022, alle 10, al Museo dei Campionissimi, ha avuto luogo la quarta edizione: incontro ricco di nuovo entusiasmo ed emozionata partecipazione, alla presenza di un folto pubblico, dove i giovani emergono come luce del futuro. Sono presenti autorità scolastiche, civili, religiose, del mondo culturale e di associazioni locali, che ringraziamo di cuore.

Amici e colleghi di Roma non sono tra noi fisicamente per importanti impegni di famiglia, ma ci sono vicini con il cuore e con una rosa per Giulio dotata di una peculiarità – appartiene ai “flowers for ever” e ha durata di oltre un anno.

I vincitori delle tre edizioni precedenti ci rendono partecipi di come fanno tesoro del messaggio di Giulio: con soddisfazione procedono nel proprio percorso universitario e la loro assidua presenza è un dono reciproco.

LA CERIMONIA DELLA CONSEGNA DELLE BORSE DI STUDIO

A Giannina il compito di introdurre la giornata: con il suo discorso sa emozionare perché riesce a trasmettere sentimenti di gioia, di calore e condivisione. Il Commissario Straordinario dott. Paolo Ponta, a nome del Comune, si dichiara onorato di partecipare a questa iniziativa. Ecco le sue parole: “Abbiamo avuto una testimonianza di vita di una persona, Giulio, che purtroppo non ho conosciuto personalmente, ma mi sento di dire che lo conosco grazie alle parole della mamma. Come dice Giannina, quest’incontro non è una ripetizione, è un rinnovamento nella tradizione, intesa anche alla latina come trasmettere, consegnare, in questo caso gli alti valori di Giulio”.

Michele mette in rilievo che è in essere un patto educativo di comunità ed essere qui significa farne parte. La sua realizzazione richiede passione e amore: passione perché l’insegnamento è essenzialmente una missione e amore come caritas cioè stima e affetto reciproci, perché è un dare e ricevere tra docente e allievo.

Don Giuseppe pone in luce che la fede non può essere relegata in chiesa o in sacrestia, ha bisogno di essere divulgata attraverso l’amore. Il caro Giulio è un bell’esempio di uomo qualificato nella sua umanità, capace di valorizzare i suoi straordinari talenti per sé e per gli altri con intelligente generosità.

Lucina è convinta che abbiamo bisogno di parole oggi forse più che mai, per esprimere situazioni e stati d’animo sempre più nuovi e in questo la poesia ci può aiutare. Per dirla con Luzi, nella poesia le parole volano alto nella ricerca dell’essenziale, dell’oltranza anche perché sono in dialogo costante con il silenzio.

Come di consueto, tre sono le borse di studio di 2.500 euro ciascuna, due da parte della famiglia, la terza da parte di amici, colleghi, parenti.

Quest’anno sono tre campionesse, diplomate del Liceo Classico. Le abbiamo incontrate per capire il loro essere attraverso occhi, sorriso e un breve dialogo. Siamo certi di essere nel giusto a puntare su di loro come futuri artefici del bello e del bene”, afferma Giannina con gioiosa convinzione.

Beatrice Bottiero è iscritta alla Facoltà di Medicina a Messina. È Ada Caraccia a consegnare l’attestato. È collegata con noi sullo schermo e ritira l’attestato il fratello Valentino. Persona portata ad unire e mai a dividere, Beatrice ha maturato capacità di decisione e responsabilità e il coraggio di chi non cede alla tentazione di seguire la via più facile.

Clarissa Cascardo è iscritta alla Facoltà di Fisica a Padova. È premiata da Giannina. Dotata di energie intellettuali e spirituali inesauribili, è pronta ad affrontare le sfide future con la fermezza di chi vuole andare alla conquista di sé e del mondo.

Matilde Massone è iscritta alla Facoltà di Filosofia a Pavia. Di straordinaria sensibilità, ha lavorato costantemente per superare la naturale timidezza e riuscire ad agire nel mondo con determinazione, lucida concretezza e generoso slancio. A premiarla è Ilaria, particolarmente felice perché la mamma di Matilde è stata compagna di Liceo di Giulio.

LE CONCLUSIONI

A tutti l’augurio di Giannina: “Cari giovani, continuate a puntare all’eccellenza, impegnatevi a realizzarla e soprattutto a condividerla”.

Angelo conclude: “Penso con soddisfazione e anche con un pizzico di orgoglio che abbiamo contribuito, sia pure in piccola parte, a dare impulso e fiducia per lo studio e per la vita ai precedenti vincitori, che procedono con successo e oggi sono qui con noi. Ai nuovi vincitori le migliori congratulazioni con l’augurio, anzi la certezza, che continueranno la tradizione. Un ringraziamento di cuore per l’ampia e sentita partecipazione, chiave e misura del valore dell’iniziativa”.

Giannina Bisio Campastro

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