UOMINI E ORSI – STORIE DELL’OLTREGIOGO

Olcese e gli altri: quando il santo incontra la bestia

Oggi, il nostro Matteo Clerici sempre alla ricerca di novità, storie e leggende dell’Oltregiogo, ci racconta l’origine del nome di Sant’Olcese e l’incredibile incontro tra un uomo e un orso.

L’uomo e l’orso. Ad una prima vista, un rapporto solamente conflittuale. Eppure, come insegna l’Oltregiogo, ci può essere di più

Nel 407 dopo Cristo, Olcese, come l’amico e compagno Claro, è persona colta e credente devoto, che ha lasciato la Gallia natale per sfuggire all’invasione dei Vandali e diffondere la fede. Entrambi si stabiliscono nella Valpocevera, a nord di Genova. Claro sceglie il paese di Voirè, oggi Valleregia, frazione di Serra Riccò, mentre il collega decide per il paese che oggi prende il suo nome.

La Liguria settentrionale dell’epoca è una terra di commercio e passaggio: per i suoi villaggi si snoda la strada del sale, dove transitano frutta, grano ed altri prodotti agricoli. Ma è una terra ancora pagana e, per diffondere il Vangelo, Olcese inizia così la costruzione di una chiesa. Inoltre, in quegli anni la Valpocevera è territorio di caccia di un orso, con la fiera che ogni giorno si fa più ardita. Così, un giorno vi è lo scontro tra l’uomo e la bestia.

Olcese sta edificando la sua chiesa e, per trasportare il materiale, si è procurato un carro trainato da due buoi. L’orso sbuca dalla boscaglia e si getta contro un bue, uccidendolo; poi, attacca il religioso.  Il santo non si spaventa: davanti ai paesani sbalorditi, traccia nell’aria un segno di croce, intimando all’orso di fermarsi. L’animale si sottomette e l’uomo può aggiogarlo al carro per continuare il suo lavoro.

La storia di Olcese e l’orso viene ricordato oggi nell’omonimo paese, dove il vescovo viene onorato con una chiesa ed un salame locale, entrambi a lui dedicati. Ad un livello più ampio, la vicenda del santo ligure si inserisce in una lunga tradizione d’incontri tra uomini (santi) ed orsi, raramente violenti, spesso utili.

San Corbiniano, ad esempio. Vescovo di Frisinga, viene attaccato da un orso durante il suo pellegrinaggio a Roma. L’orso divora il cavallo dell’uomo ma, come Olcese, Corbiniano non si scompone: lo addomestica grazie alla fede e lo usa per trasportare i  bagagli.

L’orso di San Fiorenzo ha una doppia funzione. Il Santo vive in solitudine ed ha bisogno di aiuto per la gestione delle sue capre. Il Signore gli fa incontrare un orso: sarà suo compagno e pascolerà le sue bestie.

Matteo Clerici

NOTE: l’immagine di San Corbiniano è presa da it.wikipedia.org

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