L’INDIGNATO

Due pesi e due misure sono contrari ad uno Stato di diritto

Dal Presidente dell’Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” riceviamo e pubblichiamo questo suo editoriale di inizio anno. La redazione è disponibile a pubblicare eventuali commenti e altre riflessione. La redazione

Sto seguendo i vari TG e non mi perdo ogni mattina la “rassegna stampa” e inoltre al Bar “La Tavernetta” di La Salle, che fa anche da edicola, mi compro “Il Secolo XIX”, che me lo leggo tutto gustandomi un buon caffè per il mio “momento magico” d’inizio giornata.

Ma da un po’ di tempo questo mio “momento magico” mi va di traverso perché sulle prima pagine e sui principali servizi TV campeggia la notizia dell’arresto del boss Matteo Messina Denaro condita con i complimenti per questo arresto – giustissimo e condivisibilissimo – che si sprecano, a partire da quelli del Presidente della Repubblica e dalla Presidente del Consiglio.

Ma a mio giudizio, da quello che sta emergendo, così tanti complimenti stanno apparendo fuori luogo e direi, anche forzati!!!!!

Mi viene da chiedermi infatti come mai quest’uomo, così tanto ricercato per le sue efferate imprese, poteva girare libero e indisturbato per il suo paese d’origine? Come mai nessuno lo ha individuato, nonostante le foto segnaletiche, mentre passava ogni giorno davanti alla caserma dei Carabinieri, che dista solo cinque minuti dal suo ultimo “covo”, che covo è inappropriato chiamarlo perché era un normalissimo appartamento, come tanti altri posto alla cosiddetta “luce del sole”? Come mai ha potuto fare vita mondana, comprare e girare in auto di lusso, ricevere persone a casa, senza destare sospetti?

Per un breve periodo forse avrebbe potuto fala franca, ma per trent’anni la cosa desta sospetti!!!!

E poi perché al momento dell’arresto non è stato, come normalmente accade con gli altri ricercati, ammanettato. Qualcuno, arrampicandosi su cavilli giuridici, ha tentato di spiegare anche quest’ultimo fatto, ma a me personalmente quelle giustificazioni non mi hanno convinto per nulla.

Davanti a me ho ancora l’immagine di Enzo Tortora, trascinato come un criminale in tribunale, per poi risultare innocente dopo una lunga e ingiusta detenzione in carcere, dove il suo fisico verrà minato nella salute portandolo poi prematuramente alla morte!

Due pesi e due misure, e a me fa paura vivere in uno Stato dove i cittadini sono di serie A e di serie B, con i vertici della nostra Repubblica, sostenuti da un tam-tam mediatico, che si complimentano per un arresto tardivo e che presenta molti lati oscuri.

Riprendiamo da dove eravamo rimasti!”, ecco io vedere presentarsi a noi elettori una nuova classe politica con queste stesse parole che pronunciò Enzo Tortora aprendo il nuovo ciclo delle sue trasmissioni dopo la sua scarcerazione.

Una nuova classe politica che sappia riprendere in mano i nostri destini come lo fu la classe politica che nell’immediato secondo Dopoguerra seppe scrivere la nostra Costituzione ancora oggi non completamente attuata e in gran parte disattesa, come ad esempio lo dimostra il mancato rispetto dell’Art. 11 dei Principi fondamentali, con l’invio di armi all’Ucraina.

Ma questo è un altro discorso!!! Per ora lasciatemi esprimere questa mia indignazione, non già per l’eccellente arresto, ma per come è avvenuto tardivamente tra eccessivi complimenti fuori luogo, che mi appaiono quasi giustificatori, come se si volesse mascherare 30 anni di incredibile impunità!

Gian Battista Cassulo

Presidente dell’Associazione “Club Fratelli Rosselli”, editrice de “l’inchiostro fresco”  

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