A PALAZZO GUIDOBONO LE OPERE “PROFANE” DI FELICE GIANI

Tortona: fino al 17 dicembre in mostra le opere del pittore neoclassico di San Sebastiano Curone

Tra gli appuntamenti collaterali, il convegno “Arte e cultura lungo le vie del sale, verdi prospettive” organizzato nell’ambito del progetto Una Valle di Artisti, domenica 22 Ottobre al Castello di Borgo Adorno, in Val Borbera

In mostra a Tortona (Al) fino al 17 dicembre due mostre personali dedicate al pittore neoclassico Felice Giani (1758-1823) in occasione del progetto espositivo “Giani 200” inaugurato dall’Archivio Pittor Giani in estate a San Sebastiano Curone, paese natale dell’artista, con una mostra che dal 2 luglio al 1° ottobre ha trasformato il borgo della Val Curone in un museo diffuso.

Felice Giani ha iniziato i suoi studi artistici a Pavia, per poi proseguirli a Bologna e completare la sua formazione a Roma. Fino alla metà del secolo scorso Giani era considerato un “pittore faentino” città nella quale si era trasferito nel 1786 e dove ha lavorato intensamente decorando fra l’altro la Galleria di Palazzo Conti-Sinibaldi e quella di Palazzo Laderchi. Solo a metà del Novecento il ritrovamento del suo “taccuino di lavoro” ha permesso ai critici di determinare con certezza l’origine piemontese del pittore. Felice Giani ha lavorato in prevalenza in Emilia-Romagna: a Forlì le sue opere sono visibili in numerosi palazzi nobiliari, un suo affresco adorna l’ufficio del sindaco a Palazzo Comunale e la sua Deposizione è conservata nella Pinacoteca Civica. Sempre nella città romagnola una ricca serie di incisioni è conservata nella Biblioteca Civica Aurelio Saffi.

Felice Giani è considerato una figura anomala nel panorama neoclassico: nelle sue opere è esaltato l’aspetto “dionisiaco” del classicismo, ispirato dai suoi studi sugli affreschi di Ercolano e Pompei, un aspetto che assieme alla sua vita girovaga e “irregolare” fa del pittore di San Sebastiano un precursore del Romanticismo che sarebbe divenuto lo stile predominante della pittura nella prima metà dell’Ottocento.

La pittura di Giani è stata particolarmente influenzata dal tardo-classicismo dell’epoca manierista e da artisti come Giulio Romano, Annibale Carracci e Pellegrino Tibaldi. Una parte della critica intravede però nella sua opera analogie con quella di Goya, in particolare nelle incisioni, e in quella di contemporanei già “romantici” come Delacroix e Fussli.

A Palazzo Guidobono sono in mostra le opere “profane” di Felice Giani, provenienti da collezioni private e dalle istituzioni museali emiliane e romagnole: il Palazzo della Pilotta di Parma, la Pinacoteca di Faenza e la Biblioteca Civica di Forlì, dalla quale provengono la maggioranza delle incisioni che rappresentano scene della mitologia latina, come “Il Ratto delle Sabine” o greca. Non manca la rappresentazione di scene dantesche come quella di Paolo e Francesca sorpresi da Gianciotto.

Tra le opere più interessanti in mostra, una tempera staccata che rappresenta “Il Sonno”. Oltre alle incisioni sono presenti a Palazzo Guidobono opere pittoriche realizzate con diverse tecniche, in prevalenza tempera su legno e tempera su carta. Diverse delle opere pittoriche di piccolo formato sono dedicate al personaggio di Rea Silvia e al tema della fondazione di Roma. Tra le opere provenienti dalla Pinacoteca di Faenza, che si distinguono da quelle monocrome della Biblioteca di Forlì, quelle dedicate alle storie della dinastia guelfa dei Manfredi, eterni rivali della famiglia ghibellina degli Accarisi signori della vicina Forlì. Un intenso autoritratto, inusuale per i pittori neoclassici, prefigura in qualche modo l’arte romantica che nella prima metà dell’Ottocento sarà caratteristica dello spirito del tempo.

A Palazzo Guidobono è possibile visitare anche la Pinacoteca Civica di Tortona, con opere dei maggiori artisti locali come Cesare Saccaggi, Mario Patri e Angelo Barabino, l’archivio Peppino Sarina, dedicato al teatro delle marionette, e il Museo Archeologico di Tortona, riallestito di recente e che contiene interessanti testimonianze della Derthona romana.

Al Museo Diocesano troviamo le opere sacre di Felice Giani, accanto alla “Madonna in trono con bambino, San Bernardo e San Giovannino” che fa parte della collezione permanente del Museo.

Le mostre di Tortona sono realizzate nell’ambito del progetto UVA Una Valle di Artisti, che riunisce musei e archivi del tortonese, con il contributo di enti e associazioni private e delle Casse di Risparmio di Tortona, Torino e Alessandria. Le opere sono state selezionate da un comitato di studi composto da Vincenzo Basiglio, Aurora Scotti, Vittorio Sgarbi e Marcella Vitali.

Andrea Macciò

Le mostre saranno visitabili fino al 17 dicembre il sabato e la domenica dalle 15, 30 alle 19 con ingresso in libero

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