I cavalli non sono carnivori

Abbiamo notato nel primo numero della rubrica “CAVALLI & DINTORNI” (https://www.inchiostrofresco.it/wp/2019/02/15/equus-caballus/ ) che il cavallo non è un carnivoro. Dal che deduciamo che nel mito delle giumente di Diomede, quelle che furono catturate da Ercole, ci fosse un pochino di esagerazione, visto che, secondo il mito, si sarebbero nutrite di carne umana. Insomma, può capitare che si possa beccare un morso da un cavallo (son dolori!), ma ci si può consolare pensando che non l’ha fatto per mangiarci.

Gustave Moreau – Diomède dévoré par ses chevaux

Immagine tratta da Wikipedia:
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Gustave_Moreau_-_
Diom%E8de_d%E9vor%E9_par_ses_chevaux_2.jpg

Basta guardarlo, d’altronde, per capire che un cavallo non è un carnivoro: non è ben attrezzato per l’attacco, bensì è tanto abituato ad andare a zonzo per i prati che gli son cresciuti gli zoccoli. In effetti, i leoni non hanno gli zoccoli! E poi ha dei canini ridicoli, se confrontati con quelli di un… cane. Insomma, gli mancano tool utili per acchiappare e trattenere la preda. Invece di artigli ha, come detto, gli zoccoli, che son comodi dovendo passare gran parte della vita a pascolare, mentre i leoni (ma anche i gatti) sono più usi a sonnecchiare.

Precisando, i cavalli non sono carnivori, ma neanche onnivori o frugivori. Sono erbivori. Questo ha un vantaggio dal punto di vista della comodità e tranquillità di alimentazione: l’erba è più facile da “catturare” che non una lepre. Ma… come per tutte le cose c’è sempre un “ma”: non solo l’erba è meno nutriente delle lepri, il che spiega le ore interminabili passate a riempirsi la pancia, ma l’erba è anche ricca di cellulosa. Orbene, la cellulosa è uno zucchero (un polisaccaride): questo significa, in termini di metabolismo, che è una fonte di energia, peccato che la sua struttura la rende un po’ complicata da utilizzare. Giusto per fare un esempio, noi non ci riusciamo. Ma anche per i cavalli, come per gli altri erbivori, non è facile trattare la cellulosa: in effetti, devono ricorrere ad un aiuto esterno (si fa per dire…), ovvero hanno bisogno di altri organismi, che nella fattispecie sono batteri specializzati che vengono ospitati nel loro apparato digerente.

Ma su questo aspetto, e sulla precisazione fatta nella prima “puntata”, ovvero che non sono ruminanti, torneremo nella prossima.

Chiaramente, come tutte le classificazioni, anche questa (carnivori sì/no) si espone ad eccezioni, a casi limite. In casi di pascoli particolarmente carenti, il cavallo può integrare la sua dieta con proteine di origine animale: e questo può avvenire sia autonomamente, sia per intervento diretto dell’uomo che, ad esempio, lo nutre (anche) con grasso animale.

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