NUOVE RIFORME VECCHI OSTACOLI

La riforma Brunetta indigna i giovani politici della Valle Scrivia

A puntare il dito contro la riforma della Pubblica Amministrazione e il nuovo metodo di selezione delle future risorse di questa è anche un giovane politico della zona, consigliere di opposizione nel Comune di Arquata Scrivia e segretario provinciale dei Giovani Democratici (la sezione dei giovani al di sotto dei trent’anni di età del partito politico PD ndr.) Roberto Scifò, che di concerto con la segretaria dei Giovani Democratici di Novi Ligure Jessica Merlo hanno voluto esprimere il loro sdegno facendosi portavoce di tutti i giovani della Penisola per una metodologia di selezione che, a loro parere, appare divisiva, antidemocratica e profondamente penalizzante per i tanti aspiranti in erba intenti a voler servire, con le loro competenze ed energie, la grande macchina burocratica statale.

Riportiamo qui le loro osservazioni critiche:

Ed ecco una nuova riforma che lascia indietro i giovani per l’ennesima volta; nuova riforma, nuovo iceberg contro cui saremo costretti nuovamente a scontrarci. Ebbene sì, perché all’interno della nuova Riforma Brunetta c’è l’ennesima brutta sorpresa; i concorsi pubblici erano già una chimera per noi per via del blocco delle assunzioni ma ora vi si aggiunge un ulteriore ostacolo da superare. Infatti, grazie a questa riforma, chi vorrà partecipare ad un concorso pubblico non dovrà più sostenere un test scritto di preselezione, metodo democratico per selezionare le competenze degli aspiranti, ma verrà semplicemente svolta una valutazione dei titoli e delle esperienze personali lasciando di fatto indietro i neodiplomati e i neolaureati pieni di entusiasmo ed energie ma poveri di esperienze.

E continuano:

È a dir poco assurdo che per velocizzare i concorsi pubblici vengano tagliate le gambe proprio a noi giovani che dovremmo essere il motore della ripartenza di questo Paese, soprattutto in un momento storico così delicato. In questo modo si rischia solamente di ottenere un concorso snaturato, impedendo alla Pubblica Amministrazione di selezionare gli aspiranti in modo meritocratico. Quindi ci chiediamo: è davvero questa la strada che il Governo Draghi ha deciso di intraprendere?

Fausto Cavo

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