NELLO SPIRITO DEL TEMPO di Mario Franchini

Mario Franchini, autore di numerosi saggi divulgativi sull’arte, è nato a Garbagna (Al) nel 1932, ma è un novese di adozione e a Novi Ligure è stato anche direttore del settimanale locale “Panorama di Novi“. Il libro, pubblicato per la prima volta nel 2017, resta ancora attualissimo. Andrea Macciò lo ha incontrato e ha riassunto un suo libro sempre di grande attualità, “Nello spirito del tempo”, in questa recensione.

Nello Spirito del tempo“di Mario Franchini è una originale raccolta di racconti che con ironia sferzante si propone, dopo un breve prologo in forma di “disputa filosofica” di narrare con uno sguardo distaccato e critico il paesaggio antropologico della società della comunicazione. Ecco qui di seguito alcuni flash e una carrellata sui racconti contenuti nel libro

LA CITTADELLA

Il racconto introduttivo, La Cittadella sembra quasi una metafora degli ultimi anni e della sindrome dell’emergenza perenne che li caratterizza. Una città assediata da un’entità misteriosa, il Comandante De Luca che riceve i pieni poteri, il divieto di uscire “fuori” a vedere che cosa c’è. Un racconto che in qualche modo interpreta bene la società di oggi, che si sente perennemente assediata, dalla minaccia degli immigrati, del virus, del terrorismo … ma quello che assedia La Cittadella, come si scopre leggendo, è molto più banale. Il racconto evoca in qualche modo il suggestivo romanzo di Buzzati “Il deserto dei tartari”, a partire dal titolo.

UNA VITA SEMPLICE

Molto attuale anche “Una vita semplice” folgorante racconto della teledipendenza della signora Felicina.

O GENITORI

O Genitori, metafora di una scuola e di una società che prediligono un’idea di educazione povera e conformista che emargina le menti più critiche.

PARLARSI ADDOSSO

Parlarsi Addosso, divertente metafora della chiacchiera permanente che caratterizza l’era dei social, dove ogni opinione è per chi la sostiene assoluta e tutti sono convinti di avere ragione da soli.

COME UNA FIABA

Come una fiaba, che a dispetto del titolo ci porta nel “dietro le quinte”del mondo politico con folgoranti invenzioni come “il partito dei baffi” che si mobilita per la restaurazione dei valori tradizionali, o la legalizzazione ufficiale della professione di faccendiere.

LA STRUTTURA DEL LIBRO E IL SUO MESSAGGIO

Ogni capitolo, diviso a sua volta in brevi racconti, costituisce un’emergenza. Dal goffo playboy di provincia alle prostitute che rientrano dal lavoro sul primo treno “Novi – Genova” del mattino lamentandosi che il lavoro non è più quello di una volta, al tifoso feticista che custodisce come una reliquia la zolla dello Stadio Olimpico, dal Capitano De Luca che affronta un’emergenza talmente terribile che neanche si vede come un novello tenente Drogo alla tele-dipendente, dall’impeccabile Dottor Cermelli che nella storia più banale del mondo diventa l’amante della sua impiegata Giusy al cacciatore, dal poeta fallito di paese al faccendiere di professione, una rassegna della varia umanità di oggi, ispirata all’Italia periferica della provincia che ha in qualche modo smarrito la sua identità e ai meccanismi della società della comunicazione e dello spettacolo dominata dall’apparenza.

Qual è la vera “emergenza” individuata dall’autore? La stupidità, ce lo racconta in maniera abbastanza aperta.

E lo spirito del tempo è quello di un’epoca vacua, fluida e superficiale, dove l’apparenza, non tanto in senso estetico quanto nel senso di ciò che appare nei mezzi di comunicazione, domina in larga misura sulla sostanza.

Una critica serrata alla società superficiale e mediatizzata di oggi assolutamente aliena da facili toni moralistici, anzi caratterizzata da uno stile brioso e dall’ironia pacata, ma sferzante di chi riesce a non prendersi troppo sul serio.

Andrea Macciò

Nella foto di copertina, Mario Franchini in una foto d’archivio mentre legge il giornale al “Caffè del Teatro” a Novi Ligure- nelle foto sotto i luoghi di Mario Franchini

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