GENOVA UNA CITTÀ IN MANO AI PAZZI

Genova dal Dopoguerra in poi sembra sia caduta in mano ai pazzi, che di questa città ne hanno fatto stracci

Sembra quasi infatti, se si esclude la breve parentesi della Giunta Sansa (fatta poi fuori senza tanti complimenti), che la classe politica locale che l’ha governata dalla fine del conflitto sino ai giorni nostri si sia seduta attorno ad un tavolo con lo scopo imperativo di studiare la scientifica distruzione di questa città, una volta “Superba” ed ora lottizzata.

Hanno incominciato negli anni Cinquanta con lo spianamento di una collina, quella degli Erzelli, per “tombare” lo specchio di mare davanti a Sampierdarena, Prà e Palmaro, demolendo a colpi di dinamite il Castello di Edilio Raggio e distruggendo una delle spiagge più ambite dai genovesi, per farci la pestifera Ilva, quando nemmeno a 45 chilometri di distanza, oltre Appennino, avevano un retroterra storicamente legato alla Liguria, l’Oltregiogo, dove invece uno stabilimento di quel tipo, come poi hanno fatto negli anni Sessanta a Novi Ligure, bene ci sarebbe stato.

Non contenti, hanno creato una viabilità interna da far paura, come la realizzazione del Ponte Morandi (avveniristico per la sua architettura), ma che lo hanno fatto passare sopra i tetti delle case, tagliando anche alcuni cornicioni per innalzare i piloni in via Walter Fillak.

Hanno disastrato le alture che si inerpicano verso quello che oggi chiamano il “Parco delle Mura”, i cui forti per anni sono stati lasciati nel degrado più assoluto, costruendo di tutto e di più, anche andando a coprire i rii che oggi, ridotti né più né meno che a fognature, letteralmente esplodono incazzati quando le piogge si fanno violente.

Hanno cancellato le reti cittadinedei tram e dei filobus, che erano un gioiellino di ingegneria di mobilità urbana, per sostituirle con autobus puzzolenti, rumorosi e inquinanti, aumentando a dismisura il traffico per smaltire il quale hanno costruito una Sopraelevata che, vista dal mare, è un vero e proprio pugno in un occhio

Hanno eliminato la gran parte dei binari del cosiddetto “Nodo di Genova” che servivano da collegamento tra il Porto e il suo retroterra, che, se ancora esistessero, Genova avrebbe una vera e propria Metropolitana di superfice a scartamento normale (cioè dove ci potrebbero passare anche i treni pendolari) già pronta e invidiata da tutto il mondo!

Ma dove un tempo passavano quei binari, ora in nome del “Partito del mattone”, hanno costruito di tutto e di più, dai centri commerciali, alle sale multimediali, ai palazzi residenziali.

Non contenti di ciò hanno lasciato andare in malora tutto quello che hanno costruito con le conseguenze tragiche del Ponte Morandi e delle recenti alluvioni e ora, non sapendo più cosa fare, vorrebbero realizzare un costosissimo tunnel sottomarino per smaltire quel traffico che loro stessi hanno creato massacrando il territorio!!!

Ma non sono ancora contenti perché già stanno volgendo l’occhio a Vesima, dove anche lì si stanno preparando ad avviare una bella colata di cemento.

Bravi, continuate così!!!!  

Gian Battista Cassulo

 

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