A PAROLE SONO TUTTI PACIFISTI, MA POI NEI FATTI A DOMINARE SONO I SINGOLI INTERESSI

Da Giovanni Ferretti, segretario politico di PRC- Genova, riceviamo e pubblichiamo

Oggi pomeriggio (26 febbraio 2022) Genova si è tinta dei colori dell’arcobaleno ed il suo centro ha visto sfilare migliaia di genovesi, tutti uniti nel dire no alla guerra. Proprio perché questo movimento è un qualcosa di serio, occorre, a nostro avviso, che si faccia un minimo di chiarezza, che si inforchino gli occhiali giusti, per vedere chi è contro la guerra, e chi è in piazza… perché se no si nota la sua assenza, per dirla alla Nanni Moretti.

Se chiediamo a 100 persone se siano per la guerra o per la pace, 98 risponderanno per la pace. Gli altri 2 saranno probabilmente un fabbricante di armi ed un generale in carriera. Se chiediamo a tutte le parti in conflitto se sono per la guerra o per la pace, tutti ti diranno per la pace, sono gli altri che hanno voluto la guerra!

Se poni la stessa domanda a tutti i partiti italiani, in coro sentirai la stessa risposta. Meno male, ci diciamo. Meno male, tutti uniti. Quindi ben vengano in corteo il PD, che ha aderito alla manifestazione genovese, e pure il partito di Toti che, ci hanno detto, era presente con qualche bandiera.

Ora di Toti non ci importa un gran che, ma del PD sì.

Vorremo sapere se la loro presenza a Genova è dovuta al fatto che prendono distanza dal loro segretario nazionale (disponibile ad inviare truppe), o se erano a De Ferrari “perché se no si notava la loro assenza”. Nel primo caso, ne saremo felici. Nel secondo… direi che l’adesione data ci sembrerebbe alquanto inopportuna.

Ad essere pignoli, anche nel primo caso si potrebbe chiedere quali siano le loro intenzioni sulla collocazione italiana nella Nato, sulle altre guerre portate qua e là per il mondo, anche dalle nostre truppe, sui finanziamenti militari, sulla riconversione dell’industria bellica, sulle bombe atomiche nelle basi USA in Italia, sulle armi in transito nel porto di Genova destinate a nazioni belligeranti… ma sarebbe, forse, chiedere troppo. Ci accontenteremo di una prima presa di distanza dal bellicismo del governo Draghi, da loro sostenuto.

Che dire? Speriamo di rivederci nelle stesse piazze. La gente ha bisogno di pace.

Giovanni Ferretti

L’impaginazione della lettera a firma di Giovanni Ferretti è a cura della redazione de “l’inchiostro fresco”

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